L'allarme di Anna Maria Bonettini, biologa del parco che ospita il monte: "Vicini a strati che contengono isotopi"

Pozzanghere d’acqua radioattiva sulla superficie del ghiacciaio dell’Adamello, che si scioglie per colpa delle temperature elevate. È quanto emerge dal racconto di Anna Maria Bonettini, biologa del parco dell’Adamello, che parlando con LaPresse mette in evidenza come via via che il ghiacciaio dell’Adamello si fonde, a causa del riscaldamento globale, emergano strati di ghiaccio che ‘raccolgono’ al suo interno le particelle di quanto circolava in atmosfera negli anni passati. Tanto che nelle pozzanghere d’acqua che si formano in seguito alla fusione – rileva Bonettini – si trova “la presenza di radioattività e di ecosistemi viventi“: con questa velocità di fusione del ghiacciaio, la superficie è relativamente vicina agli strati che “contengono isotopi risalenti al disastro nucleare di Chernobyl“. Il video completo, con le immagini delle ‘pozzanghere’ radioattive, sarà pubblicato nel Tg Green di LaPresse on-line domani 7 marzo 2024, insieme ad un focus sullo scioglimento del ghiacciaio dell’Adamello. 

“Questo significa che di fatto la fusione continua della massa glaciale fa sì che ci sarà un momento, che non sarà tra tantissimo, in cui emergerà in superficie questo strato di ghiaccio che si libererà con l’acqua – osserva Bonettini – la consapevolezza del fatto che il ghiacciaio dell’Adamello, come gli altri ghiacciai, si sta estinguendo ha spinto il parco dell’Adamello a voler fare una corsa contro il tempo”.

Ovvero – continua Bonettini – a “eseguire dei campionamenti sulla superficie del ghiacciaio, in corrispondenza soprattutto di quelle che si chiamano coppette crioconitiche, che altro non sono che delle minuscole pozzanghere” sullo strato più esterno. Queste pozzanghere “conservano al loro interno un piccolo substrato, dei piccoli ecosistemi acquatici con tante forme viventi; ed è molto importante, prima che si estinguano, identificarle e capire quali sono le reti ecologiche. Un altro aspetto importantissimo – conclude Bonettini – è che queste coppette crioconitiche hanno un livello di radioattività di ordine di grandezza superiori alla restante superficie glacializzata”.

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