Il think tank vede nell'efficienza energetica in edilizia un tassello fondamentale del Green deal
Il via libera alla direttiva Case Green rappresenta “un volano di crescita per l’economia nazionale” del nostro Paese. Questa la posizione del think tank Ecco sull’approvazione da parte del Parlamento Ue del provvedimento dedicato alla prestazione energetica degli edifici, l’Energy performance of buildings directive (Epbd).
La direttiva – viene spiegato – è “un tassello fondamentale del Green deal europeo, promuovendo interventi di efficienza energetica nell’edilizia nel percorso di decarbonizzazione del settore”. Il testo della direttiva, concordato con Consiglio e commissione, è stato approvato dal Parlamento europeo con 370 voti a favore. L’ultimo passo per l’approvazione definitiva sarà il voto da parte del Consiglio previsto nei prossimi mesi.
“L’Italia può trarre ampi benefici da una chiara strategia di riqualificazione del proprio patrimonio immobiliare che si fondi sulla riduzione delle emissioni e dei consumi – afferma Francesca Andreolli, ricercatrice senior energia e efficienza di Ecco, il think tank italiano per il clima – l’Epbd può supportare il Paese nella definizione degli obiettivi intermedi e delle azioni strategiche da intraprendere”.
In Italia, il settore edilizio ha “un peso significativo sui consumi nazionali e, più di altri, presenta difficoltà nella riduzione delle emissioni, rappresentando ancora oggi quasi il 20% delle emissioni nazionali di gas serra legate all’energia“. Dal picco del 2005 “le emissioni di questo settore sono scese solo del 12% e, nonostante schemi di incentivazione per l’efficienza energetica in vigore dal 2007, non mostrano un trend di riduzione significativo”.
“Riqualificare il parco immobiliare nazionale – dice Davide Panzeri, responsabile programma Europa di Ecco – offre una grande opportunità di rilancio della filiera edilizia, che si conferma motore principale della crescita economica interna grazie all’impatto sull’indotto e in generale sull’intera economia, generando al contempo posti di lavoro non delocalizzabili”.
Anche grazie agli incentivi – continua Ecco – “la filiera delle costruzioni sta evolvendo, allargando il mercato verso nuovi fornitori di servizi integrati all’edilizia come progettazione, intermediazione, consulenza, finanziamenti e amministrazione pubblica”.
La filiera – si rileva – offre “un contributo significativo alla crescita del Pil nazionale. Secondo l’Ance un miliardo di euro di investimenti in costruzioni produce un valore aggiunto di un miliardo e 100 milioni. L’impatto è significativo anche sull’occupazione: un miliardo di euro investiti in edilizia genera un effetto diretto e indiretto positivo anche sull’occupazione, stimato in 15.132 nuovi occupati“.
Ma ad oggi – fa presente Andreolli – “il quadro degli incentivi non ha portato i benefici in termini di abbattimento delle emissioni che si sarebbe potuti attendere. È evidente la necessità di ristrutturare gli schemi di incentivazione e legarli in maniera più incisiva alla riduzione delle emissioni” in modo che “la spesa pubblica sia più efficace e più efficiente“.
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