Non avrebbe osservato le indicazioni di una sentenza della Corte di Giustizia: nel 2022, 24 zone hanno superato i limiti giornalieri di PM10

La Commissione europea invia all’Italia una lettera di costituzione in mora per continua inosservanza della sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea del 10 novembre 2020 (C-644/18), vale a dire il provvedimento in cui la Corte di Lussemburgo ha ritenuto che l’Italia aveva violato gli obblighi derivanti dalla direttiva sulla qualità dell’aria ambiente (direttiva 2008/50/CE). Il Green Deal europeo, con la sua ambizione di inquinamento zero, richiede la piena attuazione degli standard di qualità dell’aria per proteggere efficacemente la salute umana e salvaguardare l’ambiente naturale, scrive la Commissione Ue. La direttiva sulla qualità dell’aria ambiente obbliga gli Stati membri a mantenere le concentrazioni di specifici inquinanti nell’aria, come il PM10, al di sotto di determinati valori limite. Se questi valori limite vengono superati, gli Stati membri devono adottare misure per mantenere il periodo di superamento il più breve possibile. Sebbene l’Italia abbia adottato alcune misure dopo la sentenza, nel 2022, 24 zone di qualità dell’aria hanno ancora segnalato superamenti dei valori limite giornalieri e una zona ha segnalato superamenti dei valori limite annuali. La Commissione sta pertanto inviando una lettera di costituzione in mora all’Italia, che ora ha due mesi per rispondere e colmare le carenze sollevate dalla Commissione. In assenza di una risposta soddisfacente, la Commissione potrà decidere di deferire l’Italia alla Corte con la richiesta di imporre sanzioni finanziarie.

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