Esperimento in Armenia simula lo sbarco su Marte, le coltivazioni arrivano da Hort3Space realizzato dall'Enea
Verdure fresche nello Spazio, dal cavolo al pomodoro. Con l’orto marziano che simula una missione sul Pianeta Rosso, sarà possibile grazie all’impegno di astronauti-contadini. Una simulazione dello sbarco su Marte e l’inizio del periodo di isolamento sono stati avviati ufficialmente in Armenia: la missione Amadee-24, organizzata dall’Austrian Space Forum in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Armena, intende aprire la strada a future esplorazioni.
Il cibo fresco per l’equipaggio sarà fornito da Hort3Space, un orto ipertecnologico realizzato dall’Enea in collaborazione con il dipartimento di Ingegneria meccanica e aerospaziale dell’università Sapienza di Roma. Si tratta di un sistema innovativo di coltivazione idroponica, completamente automatizzato, modulare, dotato di specifiche luci Led e di un braccio robotico integrato. Fino al 5 aprile, nella regione desertica dell’Ararat, 6 astronauti altamente qualificati tra cui l’italiano Simone Paternostro lavoreranno in isolamento sia per testare strumenti, apparecchiature e procedure che per condurre esperimenti e progetti.
Nell’orto italiano gli astronauti coltiveranno vegetali in grado di adeguarsi alle condizioni estreme sia terrestri che spaziali, come il ravanello rosso e il cavolo rosso, entrambi ricchi di antiossidanti, vitamine e minerali. L’Enea è impegnata da oltre 10 anni in ricerche dedicate alla realizzazione di orti spaziali, ed è specializzata in sistemi per la coltivazione di piante idonee alle condizioni spaziali, come micro-verdure e varietà vegetali tipo il pomodoro, ribattezzato, ‘San Marziano‘ e la lattuga viola. Allestito all’interno di una camera di coltivazione in una tenda gonfiabile autoportante – proprio come nel film di Ridley Scott ‘The Martians’ – Hort3Space permetterà di massimizzare la produzione e di ridurre il consumo delle risorse e il carico di lavoro dell’equipaggio, incrementando al contempo il recupero e il riciclo degli scarti anche grazie allo studio dei processi di bio-conversione che potranno fornire nutrienti e compost per la crescita delle verdure.
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