Il nuovo rapporto di Legambiente, ormai gli impianti sono in tutta Italia ma ancora non basta per i target al 2030
In Italia dopo 12 anni tornano a crescere le fonti rinnovabili con 5,79 Gigawatt (GW) di nuove installazioni nel 2023. E’ questa l’istantanea scattata dal nuovo rapporto ‘Comuni rinnovabili’ di Legambiente presentato oggi a Roma alla sede del Gestore dei servizi energetici (Gse). Le rinnovabili sono ormai presenti in tutti i Comuni d’Italia (in 7.891 su 7.896). L’anno scorso è stato l’anno del solare, con il fotovoltaico che ha registrato l’incremento maggiore. Tra le città, le migliori sono state Roma, Padova, Ravenna.
Le rinnovabili segnano un +5,1 GW rispetto al 2012 e un +2,6 GW rispetto al 2022. Il solare fotovoltaico sale di 5,23 GW di nuova potenza installata; segue l’eolico che registra, anche se con un ritmo più lento, un incremento di potenza di 487 Megawatt (MW). E dai primi dati del 2024” emerge un “+52% di capacità rinnovabile in esercizio rispetto al dato rilevato nello stesso periodo del 2023″.
I nuovi impianti del 2023 sono 101; coinvolti 61 Comuni tra Puglia, Basilicata, Sicilia e Sardegna. Dati positivi anche per l’idroelettrico con 1.971 Comuni (+398 rispetto al 2022) che hanno almeno un impianto per la produzione di energia elettrica con questa tecnologia. Nel 2023 realizzati 72 nuovi impianti, di cui uno solo di grandi dimensioni, che hanno coinvolto 68 Comuni, con un incremento di 30,89 MW. Lieve crescita per i Comuni che utilizzano impianti a biomassa, sono 1.680 (+29 rispetto al 2022). Ferma la geotermia che non fa registrare al momento nessun nuovo impianto.
Per Legambiente si tratta di “una crescita importante ma ancora non sufficiente per raggiungere gli obiettivi 2030. Stando alla media delle installazioni degli ultimi tre anni, l’Italia con questo ritmo solo nel 2046, con ben 16 anni di ritardo rispetto al 2030, raggiungerà il 100% degli obiettivi e riuscirà a soddisfare la quota di 90 GW di potenza rinnovabile installata“.
“Per un’Italia hub delle rinnovabili – afferma Legambiente – il governo Meloni deve lavorare su 7 priorità, tra cui il rafforzamento del divieto di moratoria per Regioni e Comuni”.
L’associazione ha anche premiato i 5 vincitori della prima edizione delle Comunità energetiche rinnovabili e solidali (Cers) e ha censito 13 buone pratiche. Tra le Cers realizzate, primo posto per la Solar Valley-CER Monferrato, in Piemonte; secondo posto CommOn Light, la comunità energetica di Ferla (SR), in Sicilia; al terzo la CERS Tor Fiscale ‘A otto minuti dal sole’, a Roma. Per quanto riguarda quelle ‘in progetto’, primo posto per l’isola di Ventotene (Lt), secondo per Stif-one (Sustainable transition innovation framework n.1) nel borgo di Stifone (Narni – Tr). Tra le 13 buone pratiche – che si uniscono alle 326 mappate – spicca Ravenna, dove in pieno centro storico il Teatro di tradizione Dante Alighieri, il primo Teatro di tradizione alimentato, in accordo con la sovrintendenza, da energia solare per il 25% del suo consumo energetico.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata