Nuovo rapporto presentato da Consorzio Biorepack, Cic, Assobioplastiche, regge riciclo sfiorando 57% già oltre target 2030
“Fenomeni di illegalità ancora troppo diffusi, pericolosi meccanismi di dumping, calo dei consumi, forte diminuzione dei listini, crescente diffusione delle stoviglie ‘pseudo-riutilizzabili’, presenza crescente di materiali non compostabili all’interno della raccolta dell’umido, un grave stato di disinformazione“. Questi i nodi principali da prendere in considerazione, e da sciogliere, per comprendere lo stato di salute della filiera delle bioplastiche compostabili e della raccolta dell’umido in Italia, in base alla fotografia scattata dal nuovo rapporto, presentato oggi a Roma, nel corso di un convegno ad hoc organizzato da Consorzio Biorepack, Cic (Consorzio italiano compostatori), Assobioplastiche.
Per la filiera infatti il 2023 ha fatto segnare “la prima battuta d’arresto, dopo un decennio di crescita pressoché costante, che ha visto triplicare i volumi prodotti e più che raddoppiare fatturato, numero di addetti e di aziende”.
Il fatturato 2023 della filiera delle bioplastiche compostabili si attesta a 828 milioni di euro, in calo del 29,1% dopo il record del 2022 con 1,16 miliardi di euro.
La riduzione – viene spiegato dallo studio messo a punto dalla società di ricerca Plastic consult – segue l’onda della forte flessione registrata dai listini delle materie prime, dei semilavorati e dei prodotti finiti. In calo anche i volumi complessivi dei manufatti prodotti: 120.900 tonnellate (-5,5% sul 2022); stessa situazione a quella registrata nel settore delle termoplastiche convenzionali vergini (-6%).
Ma il riciclo delle bioplastiche compostabili resta in positivo nel 2023 arrivando a sfiorare la percentuale del 57%.
Il tasso delle attività di riciclo organico delle bioplastiche compostabili – si osserva – al netto degli scarti è stato infatti pari al 56,9% dell’immesso al consumo, pari a 44.338 tonnellate a fronte delle 77.900 immesse sul mercato. Si tratta di un dato superiore sia agli obiettivi di riciclo fissati per il 2025 (cioè il 50%) sia per il 2030 (il 55%).
Biorepack è il Consorzio nazionale per il riciclo organico degli imballaggi in plastica biodegradabile e compostabile.
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