In uno scenario energetico al 2050 si profila un contributo dell'11% per l'elettricità da parte della fonte atomica

C’è anche il nucleare nel nuovo Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec) inviato dall’Italia all’Unione Europea: in uno scenario energetico al 2050 si profila un contributo dell’11% per l’energia elettrica da parte della fonte atomica. Ci sono poi, naturalmente, le rinnovabili, con un target di 131 Gigawatt (GW) al 2030 e il solare a svolgere un ruolo da protagonista con quasi 80 GW. Inoltre il biometano, l’idrogeno e i biocarburanti per contribuire alla decarbonizzazione del parco auto. Nel piano anche altri temi: auto elettriche, riduzione mobilità privata, cattura e stoccaggio di CO2, ristrutturazioni edilizie, elettrificazione dei consumi finali. Il testo definitivo del Pniec è stato inviato alla commissione Europea dal ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica e dal ministero delle Infrastrutture e trasporti.

Pichetto: “Energia nucleare, un futuro possibile”

Il Pniec – viene spiegato dal ministero dell’Ambiente – conferma ”gli obiettivi raggiunti nella prima proposta trasmessa a giugno 2023, superando in alcuni casi anche i target comunitari, in particolare sulle energie rinnovabili”. Il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin osserva: ”Oggi il nostro Paese si dota di uno strumento programmatorio che traccia con grande pragmatismo la nostra strada energetica e climatica, superando approcci velleitari del passato. È un Piano che abbiamo condiviso con i protagonisti della transizione, che non nasconde i passi ancora necessari per colmare alcuni gap ma si concentra sulle grandi opportunità derivanti dallo sviluppo di tutte le fonti, senza preclusioni. Cito in particolare lo scenario sull’energia nucleare, sia da fissione nel medio termine (a partire dal 2035) che da fusione (a ridosso del 2050), che ci fa guardare avanti a un futuro possibile“.

Coinvolti 133 soggetti per il piano

Per elaborare il Piano, il ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica ha lavorato ”in stretto confronto con le altre amministrazioni competenti”, coinvolgendo il ministero dell’Economia, il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, il ministero delle Imprese e del made in Italy, il ministero dell’Università e ricerca, il ministero dell’Agricoltura e della sovranità alimentare e forestale. Inoltre, si rileva che ”ci si è avvalsi del supporto tecnico di Gse, di Rse per la simulazione degli scenari energetici e di Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) per quelli emissivi, mentre hanno collaborato Politecnico di Torino e di Milano per la parte di ricerca e innovazione”. Una nuova consultazione nel 2024, dopo quella dell’anno precedente, ”ha coinvolto 133 soggetti tra imprese, istituzioni, associazioni e singoli cittadini”.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata