Gli intervistati ritengono invece che l'Italia debba investire di più su rinnovabili ed economia circolare

L’opzione di reintrodurre il nucleare in Italia è tornata in primo piano nel dibattito pubblico dopo che l’energia atomica è stata menzionata nel Piano Nazionale integrato Energia e Clima al 2050 inviato dall’Italia alla Commissione Europea. Ma, secondo un sondaggio Ipsos commissionato da Legambiente, Kyoto club, Conou (Consorzio nazionale degli oli minerali usati) ed Editoriale Nuova Ecologia, il 75% degli italiani si opporrebbe al nucleare citando i troppi pericoli per la salute derivanti da eventuali incidenti. “Per il 75% degli italiani ad oggi il nucleare non è una valida alternativa: troppo pericoloso e poco conveniente“, si legge nell’analisi, presentata mercoledì a Roma in occasione della prima giornata dell’XI edizione dell’Ecoforum (‘Economia 2030. Priorità, cantieri, strumenti per raggiungere gli obiettivi europei’). Secondo gli intervistati “l’Italia deve fare di più su rinnovabili, economia circolare e lotta alla crisi climatica“. Proprio la questione climatica “per il 45% ha effetti su costo della vita” e “per il 29% è causa di aumento di malattie”. La metà di chi ha risposto al sondaggio, infine, ritiene che “i posti di lavoro aumenteranno con rinnovabili ed economia circolare”.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata