Il presidente Agostino Re Rebaudengo ricorda che con il decreto Aree idonee hanno una responsabilità enorme
Ridurre i prezzi dell’energia grazie alle rinnovabili. E’ questo l’anima dell’appello con cui Elettricità Futura si rivolge alle Regioni chiedendo di lavorare affinché possano esser tagliati i costi dell’energia elettrica. Anche perché – viene spiegato – “adesso dipende dalle leggi regionali sulle aree idonee la possibilità di installare impianti rinnovabili“, ovvero “le tecnologie che offrono a imprese e famiglie elettricità al minor costo“.
Riuscire infatti a farlo – rileva il presidente di Elettricità Futura Agostino Re Rebaudengo – “dipende adesso dalle Regioni perché, con il decreto Aree idonee, il governo ha demandato a livello regionale la totale discrezionalità nell’individuazione delle aree idonee all’installazione di impianti di produzione di energia rinnovabile. Le Regioni – prosegue – hanno una responsabilità enorme di fronte al Paese: utilizzare questa delega in bianco per permettere di installare gli impianti rinnovabili necessari a ridurre i prezzi dell’elettricità, a rendere l’Italia più sicura e competitiva e a rispettare gli obiettivi al 2030 sottoscritti a livello nazionale, europeo e mondiale”.
Per resistere alle alte temperature del mese di agosto – osserva Elettricità Futura – “in Italia è aumentata la domanda di energia elettrica, abbiamo utilizzato più gas per produrla, e soltanto il 40% dell’elettricità che abbiamo consumato è stata prodotta con le energie rinnovabili. Il risultato? Un aumento di quasi il 15% del prezzo dell’energia elettrica rispetto al mese di luglio”. Inoltre l’Italia è “il Paese europeo che più fa ricorso al gas per produrre energia elettrica, un combustibile che per il 96% importiamo dall’estero. Siamo quindi i più esposti in Europa alla volatilità del prezzo del gas che dipende da equilibri geopolitici fuori dal nostro controllo, come la guerra della Russia contro l’Ucraina e il conflitto in Medio Oriente”.
Elettricità Futura mette in chiaro un dato di fatto: “per aumentare la sicurezza energetica del Paese, raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione al 2030 e ridurre i prezzi dell’energia elettrica – una priorità irrimandabile per ridare competitività alle imprese italiane e tagliare la spesa per le famiglie – è urgente aumentare la produzione nazionale di energia elettrica“. A questo bisogna aggiungere che si deve “accelerare l’installazione delle tecnologie che producono elettricità al minor costo, ovvero gli impianti rinnovabili, e che utilizzano risorse nazionali (acqua, sole, vento, biomasse), e la diffusione dei sistemi di accumulo” (le batterie). In più si devono “eliminare le barriere normative che frenano lo sviluppo delle rinnovabili e ne fanno aumentare i costi di realizzazione, già adesso tra i più alti d’Europa a causa della burocrazia”.
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