In Lombardia l'impianto fiore all'occhiello dell'economia circolare. Piunti: puntare alla crescita e allo sviluppo

Legambiente e Conou scelgono la Mecomer tra le tappe della campagna nazionale ‘I cantieri della transizione ecologica’. La gestione dei rifiuti – viene spiegato – è ”un ambito strategico da cui dipende la piena affermazione dell’economia circolare come modello di produzione e consumo”. La Mecomer è un’azienda di San Giuliano Milanese (Mi) che da 36 anni è attiva nella gestione e trattamento di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi provenienti da vari settori, industriale, chimico, petrolchimico, farmaceutico e artigianale. Dal 2019 fa parte del gruppo Sechè environment.

La campagna ‘I cantieri della transizione ecologica’

La campagna di Legambiente – di cui questa è la 21esima tappa – prende avvio a maggio del 2023. E’ dedicata ”ai progetti e alle innovazioni che si distinguono nel Paese per sostenibilità e circolarità”. L’obiettivo è raccontare la diffusione della transizione ecologica in Italia, attraverso le storie di cantieri, progetti e innovazioni. Il Conou è il Consorzio nazionale degli oli minerali usati (raccoglie, gestisce e avvia a rigenerazione tutto l’olio minerale usato in Italia). Per Legambiente ”il successo dell’economia circolare passa da una corretta gestione dei rifiuti”. Economia circolare che secondo il Conou ”vuol dire trasformare i rifiuti in risorse”.

La Mecomer

 

Nel 2023 la Mecomer ha gestito 126mila tonnellate di rifiuti pericolosi e non pericolosi avviandone a termodistruzione per recupero energetico più del 70%. La Mecomer nel 2023 ha raccolto quindi ”oltre 88mila tonnellate di rifiuti pericolosi e non pericolosi avviati a recupero energetico”. Sul fronte della raccolta di oli usati ha dato il suo contributo al lavoro del Conou, di cui è concessionario, raccogliendo da piccoli e medi produttori 1.169 tonnellate di olio esausto, a cui si sono aggiunte 500 tonnellate di emulsione. Tutto l’olio usato raccolto è stato poi avviato a rigenerazione negli impianti selezionati del Conou. L’azienda Mecomer – si rileva – ha ”elevati standard qualitativi di sicurezza e ambientali; è dotata di innovativi impianti di trattamento e aspirazione dell’aria che permettono di ridurre le emissioni in atmosfera, e di un sistema di sicurezza antincendio che rende sicuro l’intero impianto, nel quale trovano impiego centinaia di dipendenti”.

Conou: crescita, sviluppo, innovazione

La filiera del Conou – afferma il presidente del Consorzio, Riccaro Piunti – è ”composta di imprese di raccolta e rigenerazione che si occupano di olio minerale e di altri rifiuti industriali, tutte accomunate dagli standard etici, ambientali tecnici che il Conou esige. L’impianto Mecomer è stato identificato per la tappa dei Cantieri di Legambiente di quest’anno in quanto dimostra come la gestione di rifiuti critici e pericolosi può essere fatta nel rispetto assoluto dell’ambiente e del territorio, nonché della salute dei cittadini. Peraltro, ciò può avvenire anche sviluppando un’occupazione di qualità, dai tecnici ai chimici agli ingegneri. La circolarità, l’ambiente significano anche crescita e sviluppo di nuovi mestieri e nuove tecnologie”.

Il ‘miracolo’ di un modello di circolarità totale

”All’estero siamo stati contattati da importanti Paesi o da organizzazioni inviate da questi Paesi – rileva Piunti – parlo di Arabia Saudita, Turchia, India, e quello che vogliono capire è come facciamo, non cosa facciamo, come rigeneriamo tecnicamente l’olio. Le domande non sono tecniche. Le domande sono su come funziona il nostro modello organizzativo, come fa questo modello a produrre un miracolo di circolarità totale, che credo, a questo punto, possiamo dire sia unico al mondo”.

Parola d’ordine è qualità

”La cultura del riciclo si è ampliata – osserva Piunti – perché noi all’inizio ci occupavamo di quantità, raccoglievamo il più possibile. Adesso la parola d’ordine è la qualità: la qualità dei nostri processi di raccolta, la qualità della gestione dell’olio usato, perché vogliamo realizzare la circolarità totale, e la circolarità totale senza qualità non si può fare. Si parla molto di transizione energetica in riferimento all’energia, ma in realtà l’altro tema, quello importante, è il prelievo delle risorse dal Pianeta. Ogni anno, nel mondo, vengono prelevati 100 miliardi di tonnellate di materiali, qualunque essi siano. Ecco, se non realizziamo una circolarità rapidamente in tutti i settori, come quella che realizziamo noi in Italia con l’olio minerale, il Pianeta non ce la farà”.

Legambiente: investire di più in tecnologia

”Il successo dell’economia circolare passa da una corretta gestione dei rifiuti, in particolare quelli speciali che, se non adeguatamente trattati, rischiano di compromettere la salute umana e ambientale – dichiara Stefano Ciafani, presidente di Legambientel’applicazione del modello circolare ha poi ripercussioni positive sull’ambiente. Quello che vogliamo mettere in evidenza con questa tappa è proprio il suo ruolo nevralgico, che necessita di una spinta ulteriore sul fronte degli investimenti tecnologici per essere meno dipendenti dai Paesi produttori di fonti fossili e materie prime importanti per la nostra economia, e sostenere una crescita economica verde più competitiva e sostenibile. Noi abbiamo una leadership internazionale che l’Europa non conosce abbastanza”.

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