Per una valutazione scientifica dell'impatto ambientale, presentato documento per un modello di economia circolare

Misurare la sostenibilità per le aziende della filiera degli imballaggi in un’ottica di economia circolare e competitività. Questo lo spirito della conferenza ‘Misurare la sostenibilità, Lca come strumento per la definizione di policy’, organizzata su iniziativa della vicepresidente della commissione Agricoltura alla Camera dei deputati Maria Chiara Gadda, in collaborazione con Giflex (Gruppo imballaggio flessibile) a Montecitorio.

All’incontro sono state presentate le prime e uniche Linee guida Lca (Life cycle assessment) in Italia per la valutazione su base scientifica dell’impatto ambientale degli imballaggi flessibili. Linee guida di Giflex che hanno altresì anche “lo scopo di fornire un documento di posizionamento strategico verso un modello di economia circolare coerente con i principi di sostenibilità internazionali”.

Giflex (Gruppo di specializzazione di Assografici, a sua volta parte della Federazione carta e grafica) viene costituita nel 1985. Si tratta dell’Associazione nazionale che raggruppa i produttori di imballaggi flessibili destinati al confezionamento alimentare, farmaceutico, chimico e altre applicazioni industriali. Rappresenta 44 aziende produttrici di imballaggi flessibili e conta 63 soci simpatizzanti. L’industria di questo settore offre occupazione in Italia a oltre 12mila addetti, con una produzione intorno alle 450mila tonnellate e un fatturato che supera i 4,5 miliardi di euro. Le aziende trasformatrici associate a Giflex rappresentano circa l’80% del settore in Italia sia in volume che in fatturato.

“Per le imprese che producono imballaggi – osserva Alberto Palaveri, presidente di Giflex – si rende necessario un metodo che fornisca una misura scientifica della sostenibilità in un’ottica di circolarità. Le Linee guida Lca messe a punto dai Comitati scientifici di Giflex intendono definire un protocollo di lavoro destinato a tutte le aziende del settore dell’imballaggio flessibile e relativa filiera che perseguono obiettivi di ecodesign, circolarità e sostenibilità nella progettazione di soluzioni tecnologiche d’imballo”.

All’incontro hanno partecipato anche Cristian Chiavetta, responsabile del Laboratorio strumenti per la sostenibilità e la circolarità dei sistemi produttivi e territoriali di Enea, Andrea Minutolo, responsabile scientifico di Legambiente, Stefano Candiani della commissione Politiche Ue alla Camera, e Raffaele Nevi, Segretario della commissione Agricoltura sempre alla Camera.

Secondo Gadda è “fondamentale promuovere politiche che coniughino innovazione e sostenibilità, garantendo che le aziende possano essere protagoniste di un cambiamento concreto e necessario anche per continuare a competere sul mercato. L’impatto ambientale delle produzioni non può essere approcciato con demagogia, ma con il buonsenso e le evidenze scientifiche”. E’ per questo che – continua Gadda – “le Linee guida Lca elaborate da Giflex rappresentano uno strumento essenziale per misurare e rendicontare l’impatto ambientale, facilitando lo sviluppo di soluzioni sostenibili nel settore del packaging flessibile e garantendo una riduzione concreta dello spreco alimentare. La sostenibilità non si declama a parole ma va praticata con azioni concrete”.

“La filiera italiana è virtuosa – fa presente il deputato della Lega Candiani – l’Italia ha raggiunto il 73,3% nel 2021 quanto a recupero e riciclo, superando gli obblighi europei. Sarebbe assolutamente grave che continuassero scelte europee che vanno a punire e non sostenere chi invece, come l’Italia, ha già raggiunto risultati straordinari, per stare dietro a chi, come la Germania, ha invece fatto altri tipi di scelta”.

“Il regolamento europeo ‘Packaging and packaging waste regulation’ ci ha insegnato che vince il lavoro di squadra e quanto sia importante giocare d’anticipo e non in difesa – rileva Palaveri – per questo siamo qui oggi, per portare a conoscenza anche dei decisori istituzionali il nostro impegno e per meglio comprendere la collaborazione tra istituzioni e imprese per il raggiungimento di un obiettivo comune: la tutela dell’ambiente. Siamo un settore altamente tecnologico – prosegue ancora Palaveri – che lavora dietro le quinte dei grandi brand. I nostri pack sono icone dei nostri tempi. Proprio per questo vogliamo essere portatori di una cultura scientifica della sostenibilità e diventare un interlocutore competente per il legislatore al fine di favorire una politica ambientale in linea con quella industriale. Il cammino è lungo ma ci mettiamo in gioco”.

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