Al volante dell’Alfa Stelvio Quadrifoglio dal passo dello Stelvio a Montecarlo, attraversando il passo del Turchino per l’ultima tappa del grande raduno

Un colpo d’occhio incredibile. Ci saranno almeno cinquanta Alfa Romeo, Stelvio ma anche Giulia e 4C, sul piazzale ancora innevato del passo dello Stelvio. Una macchia di mille colori , con una forte prevalenza di rosso, spicca nel bianco accecante della neve al sole. Fa freddo, ci sono tre gradi, ma la giornata è molto limpida. Il tempo di un caffè. Le foto di rito. E poi via, la carovana si muove in direzione Milano, città natale dell’Alfa Romeo. Da Milano si fa rotta verso il passo del Turchino.

Nessuno di noi avrà mai la possibilità (e diciamolo: neppure la capacità) di girare con la Stelvio Quadrifoglio sulla pista del Nuerburgring, e quindi tanto vale godersi in tutta tranquillità e senza rischiare la patente l’itinerario turistico che attraversa le verdissime valli Borbera e Curone. Un’Italia meno pubblicizzata, che comunque è tutta da scoprire e, in questo caso da guidare. Sugli oltre 180 km che separano Milano dal Turchino la nostra Stelvio rivela un nuovo aspetto del suo carattere. E’ una grande stradista silenziosa e docile, ideale per portare a spasso tutta la famiglia. La tecnologia Torque Vectoring, con le due frizioni a controllo elettronico contenute nel differenziale posteriore, consente di gestire separatamente la coppia per ciascuna ruota. Il sistema di controllo attivo delle sospensioni (Alfa Active Suspension) assicura una guida “facile” anche quando ti lasci prendere la mano ed esci da una curva con quel filo di gas in più.

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