Con la direzione tecnica dell'ingegnere modenese la Ferrari vinse sette Mondiali
E’ morto all’età di 87 anni Mauro Forghieri, ingegnere modenese della Ferrari tra il 1959 e il 1984. Progettò vetture che sono state protagoniste in tutti i settori della competizione, dai Campionati Europei della Montagna, alle grandi gare di durata, alla Formula 2, e alle gare Gran Turismo da competizione oltre alla F1. Sotto la sua direzione tecnica il team di Maranello conquistò sette titoli mondiali costruttori, quattro piloti e 54 successi. La prima vittoria in gara fu in Germania nel 1963 con la Ferrari 156 F1-63 di John Surtees.
La carriera in Ferrari
Mauro Forghieri, nato nel 1935, fu scelto da Enzo Ferrari come capo del “reparto corse” di Maranello quando era un ingegnere 27enne, entrato in Ferrari a due anni dalla laurea all’università di Bologna. Come ricordato da una nota dell’amministrazione comunale, a partire dal 1962, rivestendo il ruolo di responsabile del “reparto tecnico” per le vetture da corsa di F1 e della categoria Sport prototipi, Forghieri guidò le supercar modenesi alla vittoria di 54 Gran Premi iridati, quattro titoli mondiali piloti e sette titoli costruttori. Alla fine degli anni ’80, l’ingegnere lasciò la Ferrari e approdò alla Lamborghini e alla Bugatti.

Il cordoglio
Forghieri è stato “punto di riferimento” non solo di Modena “ma dell’intero Paese, uno straordinario modenese che ha contribuito a fare grandi la Ferrari e il territorio”, ha detto Gian Carlo Muzzarelli, sindaco di Modena. Il primo cittadino emiliano, con il suo messaggio, ha espresso il cordoglio di tutta l’amministrazione comunale. Forghieri, il 13 gennaio scorso, aveva ricevuto le chiavi della città di Modena e la cittadinanza onoraria, un riconoscimento in Consiglio comunale in occasione del suo compleanno. Come sottolineato da Muzzarelli, Forghieri, nel tempo, è diventato “un esempio di Modena nel mondo, grazie ai successi della Ferrari, di cui è stato uno dei principali artefici”. Per il primo cittadino, Forghieri è stato soprattutto uno dei “protagonisti più importanti” della Motor Valley, “non solo per i risultati sportivi a cui ha contribuito in maniera decisiva, ma anche per l’incessante ricerca della qualità tecnica e della bellezza estetica abbinate all’obiettivo costante dello sviluppo tecnologico”.
Per il governatore dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini “ci lascia un uomo che ha fatto la storia della Ferrari, della Formula uno e della nostra terra, di cui ha rappresentato al meglio nel mondo lo spirito innovatore, unito a capacità e conoscenze tecniche ineguagliabili, la capacità di guardare avanti e la forza di lavorare insieme a grandissimi traguardi. Tutto con la grande passione per l’automobilismo e la Ferrari, lui, per anni fra i più stretti collaboratori di Enzo Ferrari”. Il presidente lo ha scritto in una nota esprimendo “a nome mio personale, della Regione e di tutta la comunità emiliano-romagnola, esprimo la massima vicinanza e solidarietà alla famiglia e ai suoi cari, a cui vanno le più sentite condoglianze, così come siamo vicini alla Ferrari e alla città di Modena”.
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