Roma, 12 feb. (LaPresse) – Fondo di dotazione di 228 milioni di euro, pari a quello del 2008, e “rilevanti economie di spesa”, tra cui tagli al personale e diminuzione delle indennità. E’ questa la ricetta del Quirinale per ridurre le spese, in linea con il taglio dei costi della politica, voluto dal governo Monti. Un bilancio di previsione che può contare su un budget confermato anche per il 2013, nel bilancio pluriennale 2012-2014. Dall’inizio del settenato di Giorgio Napolitano, cioè a metà del 2006, le economie di spesa “ammontano complessivamente a circa 60,5 milioni di euro” e, spiega il Colle, “hanno pertanto consentito dapprima di contenere l’incremento della spesa e della dotazione finanziaria a carico del bilancio dello Stato, quindi di ridurre spesa e dotazione in valore assoluto nel corso del 2010 e infine di bloccare la dotazione a carico del bilancio dello Stato al livello del 2008 fino al 2013”. Alla luce del risparmio il Segretariato generale della Presidenza della Repubblica ha così confermato l’impegno di restituire al ministero dell’Economia e delle Finanze circa 15 milioni di euro, pari al 2,2% della dotazione per ciascun anno del triennio 2011-2013.
A permettere il consistente risparmio e la possibilità di far funzionare la macchina organizzativa con lo stesso budget di quattro anni fa sono state una serie di decisioni e di provvedimenti capaci di garantire un risultato importante in termini di economia di spesa. Il personale complessivamente a disposizione della presidenza della Repubblica si è ridotto rispetto al 31 dicembre 2006 di ben 394 unità. E’ stato poi bloccato il turn over del personale di ruolo, ridotto progressivamente il personale distaccato, comandato e a contratto, è stato introdotto il regime pensionistico contributivo, soppresso il meccanismo di allineamento automatico delle retribuzioni a quelle del personale del Senato. Bloccati anche gli stipendi e le pensioni al livello del 2008 fino al 2013, ridotte le indennità di distacco e di comando, limitata la corresponsione degli straordinari alla carriera ausiliaria con la previsione di un tetto massimo, soppresse alcune indennità e rivisti tutti i comparti della spesa per beni e servizi.
La spesa complessiva per il personale, che rappresenta l’88,3% della spesa complessiva, prevista dal Quirinale ammonta a 245,3 milioni di euro (237,2 al netto anche delle ritenute previdenziali a carico del personale), rimanendo sostanzialmente invariata rispetto sia al dato del bilancio assestato 2011 sia a quello dell’iniziale bilancio di previsione dello stesso anno. La spesa per beni e servizi, pari a 24,2 milioni di euro (9,7% della spesa totale), cresce di 1,3 milioni di euro rispetto all’assestato 2011 (ma di solo 300mila euro rispetto al bilancio di previsione per il 2008), a causa di aumenti dovuti all’incremento del tasso d’inflazione, all’aumento degli oneri fiscali (aliquota Iva ordinaria e tributi locali), nonché alle spese per le celebrazioni del 150° anniversario dell’unità d’Italia e per “la intensificazione – spiega il Colle – degli interventi diretti al restauro e alla manutenzione della dotazione immobiliare e degli arredi, nonché alla fruizione del Palazzo del Quirinale da parte del pubblico”.
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