Milano, 15 giu. (LaPresse) – Ping pong a distanza tra il premier Silvio Berlusconi e il ministro dell’Interno Roberto Maroni sulla tenuta del governo. Se per il primo l’esecutivo tiene, per il secondo per saperlo serve “la sfera di cristallo”. Berlusconi, ne ha parlato ai compagni di scuola del liceo dei Salesiani, al termine del funerale del senatore Pdl Romano Comincioli. “Il governo tiene – ha detto il premier ai compagni di scuola – andiamo avanti con le riforme”. Nella chiacchierata, durata una ventina di minuti, il premier ha specificato che bisogna andare avanti con le riforme, tra cui quella della giustizia. Berlusconi si è lamentato delle moltissime udienze in cui è stato coinvolto e delle ingenti spese che dovrà sostenere per affrontare i processi. Tra i temi toccati, anche quello dei referendum. A quanto si è appreso, secondo il premier la gente “è stata indotta a questo voto dalla paura, in particolare sul nucleare” instillata soprattutto dai media.
Mentre il premier a Milano garantiva sulla tenuta del Governo a Roma il ministro dell’Interno Roberto Maroni, al congresso della Uil polizia, non si mostrava altrettanto sicuro: “Non ho la sfera di cristallo – ha detto – ma se mi dovessi mettere nella prospettiva di un governo destinato a cadere presto o tardi, dovrei andare in barca ed aspettare: la mia prospettiva è invece quella di continuare a lavorare come ho fatto in questi tre anni. E se poi salta tutto vuol dire che il lavoro fatto sarà messo a disposizione di chi arriva”.
Poi il ministro ha rincarato poi la dose, mettendo in discussione la scelta dell’impegno del Governo in Libia. “Ieri il Parlamento americano – ha detto – ha votato contro i finanziamenti alla guerra in Libia, ha detto a Obama basta con la guerra. E se gli Stati Uniti si ritirano noi che facciamo? Continuiamo? Io credo che i governi europei, e quindi quello italiano, dovrebbero fare la stessa cosa”.
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