Torino, 15 giu. (LaPresse) – Sono state le deposizioni degli arrestati e delle persone informate sui fatti, unite alle intercettazioni, a portare il gip della Procura di Torino, Cristiano Trevisan, a emettere l’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari per l’assessore alla Tutela della salute e Sanità della Giunta Cota, Caterina Ferrero, per turbativa d’asta. Oggi la misura è stata eseguita dalla guardia di finanza di Torino. La Ferrero si è dimessa in serata. Domani si svolgerà l’interrogatorio di garanzia. Testimonianze che confermano, secondo la Procura, che la Ferrero, indagata dallo scorso 27 maggio, ha avuto un ruolo attivo, insieme al suo braccio destro Piero Gambarino (in carcere da due settimane), nella gestione dell’accordo con Federfarma per garantire all’associazione il monopolio della distribuzione dei pannoloni per incontinenti (a 30 euro per ogni avente diritto, mentre il prezzo della base dell’asta era di un massimo di 24 euro) revocando la regolare gara. Luciano Platter, presidente di Federfarma Torino, ai domiciliari, interrogato negli scorsi giorni, ha confermato che la Ferrero era presente a tutte le riunioni importanti, insieme a Gambarino. Anche Marco Cossolo, segretario dei farmacisti torinesi, ai domiciliari da due settimane, ha ammesso che si relazionava direttamente con la Ferrero. Numerosi funzionari pubblici dell’Assessorato alla sanità, inoltre, sentiti dai magistrati hanno ribadito che l’assessore sapeva e aveva un ruolo attivo.

La Ferrero (con Gambarino) ha agito, scrive il gip, “non per interesse pubblico”, ma per un fine “privato”, quello di “giovare alla causa economica dei farmacisti al fine di accaparrarsene il consenso politico-elettorale”. Le persone da spingere prima delle amministrative del 2011 erano la segretaria dell’assessore, Raffaella Furnari, candidata consigliera a Torino del Pdl e il candidato sindaco del comune di San Mauro, Roberto Olivero, anche lui Pdl. “Il 6 maggio vieni da Federfarma che presentano Coppola. Cossolo (Marco, segretario di Federfarma Torino, ndr) ti accompagnerà a girare per le farmacie e aiuterà anche il candidato di San Mauro” è il contenuto di una telefonata intercettata che Piero Gambarino fa alla Furnari durante la campagna elettorale. “Non facciamo incazz. i farmacisti, dobbiamo tenerceli buoni”, dice sempre Gambarino alla Ferrero in una conversazione registrata dai pm. Anche la decisione di mantenere a Chivasso il servizio di emodinamica, nonostante il piano di rientro regionale lo escludesse, facendo emanare una delibera che affidava il servizio a una clinica privata per 500mila euro senza il regolare bando, episodio per cui la Ferrero è indagata di abuso d’ufficio, è dovuta, secondo i magistrati, a motivi politici. “Far fare bella figura” al candidato sindaco del Pdl, Bruno Matola. Anche il direttore generale della sanità, Paolo Monferino, ai pm ha raccontato che lui avrebbe tolto il servizio a Chivasso, ma che l’assessore Ferrero gli chiese di lasciar perdere visto che ci sarebbero state le elezioni da lì a poco.

La Ferrero è indagata anche per turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, per aver “pilotato” un concorso per una consulenza in Regione, “vinto” da Sergio Bertone, commissario uscente dell’Asl di Novara. Un unico comune denominatore avvicina per il gip i casi dell’inchiesta: l’assenza di interesse per la cosa pubblica, ma quello privato di “consolidare il consenso per sé e per gli appartenenti alla coalizione”. Il fatto che, dopo aver ricevuto l’avviso di garanzia, la Ferrero avesse solo rimesso le deleghe alla sanità al governatore Cota, e che non si fosse dimessa, per il gip ha costituito motivo di temere che potesse influenzare ulteriori procedimenti amministrativi per fini politici. Per questo oggi è stata arrestata. “Trovo strano il ravvisarsi dopo 15 giorni di esigenze cautelari così indispensabili da costringerla ai domiciliari. Mi sembra che non sussista quindi ipotesi dell’inquinamento probatorio” ha detto Roberto Macchia, il suo avvocato.

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