Milano, 18 giu. (LaPresse) – “Non ho mai dato 600mila dollari a David Mills”. Così Diego Attanasio, teste chiave del procedimento che vede il premier, Silvio Berlusconi, come unico imputato per corruzione in atti giudiziari, ha sconfessato la ricostruzione della difesa del premier secondo cui la somma era un compenso professionale per la costituzione di due trust in suo favore. Attanasio ha ammesso di aver affidato in gestione a Mills 10 milioni di dollari depositati presso la banca d’affari Morgan Stanley, ma l’armatore ha tenuto a sottolineare che “non ci sarebbe stato per me motivo di dare 600mila dollari a Mills”. Secondo il pm, Fabio De Pasquale, la somma sarebbe il compenso versato al legale inglese da Silvio Berlusconi in cambio della sua testimonianza favorevole nei processi All Iberian e sulle tangenti versate alla guardia di finanza.

I legali del presidente del consiglio, che era presente in aula, avevano chiesto di ascoltare l’armatore Diego Attanasio non come testimone, ma come teste-imputato in un procedimento connesso, circostanza che gli avrebbe consentito di avvalersi della facoltà di non rispondere. Secondo i legali del premier, Piero Longo e Niccolò Ghedini, infatti, il processo Mills sarebbe collegato ad un procedimento che ha visto l’armatore partenopeo comparire davanti Tribunale di Salerno per corruzione. Per il pm Fabio De Pasquale, però, la richiesta della difesa Berlusconi non era ammissibile, perché è stata respinta una identica eccezione dal Tribunale di Milano il 13 aprile 2007, quando ancora si svolgeva il processo a Mills e Berlusconi assieme (in un secondo momento la posizione del premier è stata stralciata, ndr). Ascoltare Attanasio come teste-imputato “è un desiderio che non ha ragion d’essere”, ha spiegato il pm.

“Tutta quella massa di carte depositata dalla difesa Berlusconi – ha detto De Pasquale, riferendosi ai moltissimi documenti depositati da Ghedini e Longo ai giudici del collegio questa mattina – è inutile, così come lo è l’ottima sintesi fatta da Ghedini sulle attività dell’armatore Attanasio. Non c’è nessun collegamento tra i capi di imputazione dei due processi, né a livello probatorio, né a livello temporale. Capisco che la difesa ha interesse a sentire Attanasio come teste-imputato, ma credo che il collegio debba respingere in modo secco l’eccezione”. Il pm ha anche ricordato che Attanasio fu condannato per fatti che risalgono ai primi anni ’90 per corruzione in relazione al pagamento di tangenti per cambiare la destinazione d’uso di un opificio al cui posto voleva far sorgere un centro commerciale. “E’ un procedimento pendente a Salerno in corte d’appello – ha spiegato De Pasquale – ma solo per dichiararne la prescrizione”.

Il processo Mills è stato rinviato al 18 luglio prossimo, quando verranno ascoltati in videoconferenza i testimoni svizzeri per i quali è stata chiesta la rogatoria internazionale. Il tribunale ha cancellato quattro udienze già fissate per il 20 e 27 giugno e per il 4 e 11 luglio dopo aver preso atto che i difensori di Silvio Berlusconi non intendono citare i loro testi prima che siano esauriti quelli dell’accusa. Il premier ha lasciato il tribunale di Milano nella sua auto senza rilasciare dichiarazioni dall’ingresso di Via Freguglia. Oggi non c’erano sostenitori del premier fuori dal Palazzo di Giustizia.

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