Roma, 18 giu. (LaPresse) – “Se la riforma fiscale la chiedono anche i sindacati, a maggior ragione deve farla il governo”. Il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, dà ragione a Cisl e Uil sulla necessità di una riforma fiscale. Maroni, a margine di un convegno a Malpensafiere, ha spiegato di appoggiare le richieste delle due sigle sindacali perché sono “due sindacati che non hanno un atteggiamento ideologico, né a favore, né contro la maggioranza di governo. Mi sembra che la loro richiesta sia una dichiarazione impegnativa e importante di cui bisogna tenere conto”. Se invece a sollecitare la riforma fosse la Cgil, “che ha sempre tenuto una posizione nettamente contraria al governo” la situazione sarebbe diversa.

Dello stesso avviso Roberto Calderoli, il ministro per la Semplificazione normativa e coordinatore delle segreterie nazionali della Lega Nord. “Angeletti e Bonanni sollecitano quello che la Lega Nord chiede da tempo, ovvero che il Federalismo fiscale venga completato con una reale riforma fiscale complessiva, che riduca il numero degli scaglioni, delle aliquote dell’Irpef e porti ad una progressiva riduzione dell’Irap fino al suo azzeramento. Pertanto sottoscrivo completamente quanto affermato da Bonanni ovvero che non è più tempo di litigi, ma che bisogna mettersi tutti insieme per realizzare la riforma sul fisco. Così come sottoscrivo le parole di Angeletti quando dice che ‘o il Governo fa le riforme oppure è meglio che se ne va a casa’. Sono d’accordo con loro, perché la riforma fiscale va fatta e va fatta subito, diversamente dovrò partecipare anch’io al loro minacciato sciopero generale e dovrò essere in piazza con loro e non più come rappresentante di un Governo”.

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