Roma, 18 ago. (LaPresse) – Il segretario del Pd Pier Luigi Bersani non ci sta “all’ennesimo condono ipotizzato dal governo”. “Ci si pensi molto bene. Noi – avverte Bersani – ci opporremmo all’ennesimo scandalo con ogni mezzo a disposizione”. Questa, invece, la proposta del Partito democratico: “L’una tantum che proponiamo – spiega Bersani – vogliamo dedicarlo ad un piano immediato di piccole opere nei comuni e ai pagamenti della pubblica amministrazione alla piccola impresa”. “Dunque – dice Bersani – ecco puntualmente arrivare la discussione che mi aspettavo. Questa è la sostanza del contendere: chiedere nell’emergenza un contributo straordinario ai condonati sarebbe illegale sarebbe invece legale chiederlo ai già tassati”. “Attendo con ansia – prosegue Bersani – che qualcuno si confronti con me pubblicamente su questa tesi. Porterò un elenco sterminato di casi in cui si sono introdotte deroghe al patto fiscale e al patto di cittadinanza (naturalmente per le persone normali che non occultano i loro redditi né le loro condizioni di vita e di lavoro). Aggiungerò la dimostrazione di come i condonati siano facilmente raggiungibili e di come si possa preservare il loro anonimato”. “Naturalmente – prosegue – una siffatta misura mina la praticabilità futura di simili condoni. Appunto. Noi non abbiamo mai fatto condoni e non ne faremo. Sono regali che incentivano l’evasione”. “Con la nostra proposta – sottolinea il leader del Pd – non avremmo dunque, fra le centinaia di deroghe che il legislatore ha introdotto, finalmente una deroga che incentiva un principio di legalità? Vogliono riflettere su questo i critici in buona fede?”. “Tutte le altre misure che proponiamo – conclude – sono strutturali, per l’equità fiscale e la crescita. Vorremmo fossero prese sul serio nel loro insieme, come è giusto fare per un progetto reponsabile e alternativo.
Intanto il ministro della Lega Roberto Calderoli, smentendo le indiscrezioni circolate, frena sull’introduzione di un nuovo scudo fiscale per i capitali che rientrano dall’estero:” Lo scudo fiscale bis – ha detto il ministro per la Semplificazione – è una realtà virtuale che nella manovra non c’è”.
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