Roma, 17 set. (LaPresse) – “Un altro governo” e quindi “un altro presidente del Consiglio”. E’ quanto ha auspicato il presidente della Camera Gianfranco Fini, dalla festa di Futuro e Libertà a Novedrate, in provincia di Como. Una voce quella del leader di Fli che si aggiunge alle altre nel coro dell’opposizione, Pd, Sel, l’Italia dei valori e l’Udc, che chiedono a Berlusconi di farsi da parte. Per Fini l’Italia alle prese con la crisi “non ha bisogno di un premier a mezzo servizio e che ha la mente altrove”. E sempre per il leader di Fli “un altro governo presuppone, un altro presidente del Consiglio”. “Personalmente – ha continuato Fini – spero che, anche nell’ambito della maggioranza, finisca per prevalere il buon senso e la decisione di dare vita a un altro governo che abbia maggior credibilità internazionale, che si occupi dei problemi dell’economia e faccia uscire il Paese da questa crisi”.
“Credo – ha proseguito il presidente della Camera – che al di là delle dichiarazioni di questo e di quello, gli italiani abbiano capito che così non si può andare a avanti. Anche tanti italiani che hanno votato per il centrodestra”. “Io non giudico. Io dico che, purtroppo, l’immagine che l’Italia ha, a livello internazionale, si aggrava giorno per giorno e nessuno capisce quello che sta accadendo nel nostro Paese”, ha detto Fini, in merito agli ultimi sviluppi del caso Tarantini, a margine del suo intervento, alla festa di Fli, a Novedrate. “Nessuno – ha dichiarato Fini – capisce per quale motivo il presidente del consiglio dedichi buona parte del suo tempo a questioni che non sono relative alla lotta alla crisi economica e al rilancio dell’economia”.
Fini ha attaccato anche l’alleato del Cavaliere, la Lega, e il suo leader, il Senatur, con le sue aspirazioni secessioniste: “La nostra Italia – ha dichiarato – è in un momento in cui deve saper ritrovare il senso di essere una nazione. E’ questa la ragione per cui è estremamente grave che, da parte di chi ha responsabilità di governo o forti responsabilità politiche, siano sempre più flebili le proteste nell’ambito del centrodestra, ogni qual volta da parte della Lega c’è una violenta polemica nei confronti dell’unità nazionale”. “O peggio ancora, dopo le parole di Bossi di ieri, con una palese invocazione alla secessione – ha detto Fini – che tacciano, come se si trattasse di sciocchezze, come se fosse il caso di non prendere sul serio queste parole”.
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