Roma, 31 dic. (LaPresse) – “L’Italia può e deve farcela”. Così il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel messaggio di fine anno al Paese, in cui ha detto che “la nostra società deve uscire più severa e più giusta, più dinamica, moralmente e civilmente più viva, più aperta, più coesa” dalla crisi e ha avvertito che deve “superare i rischi più gravi di crisi finanziaria” e “reagire alle minacce incombenti di recessione”. Nel suo tradizionale discorso, Napolitano ha affermato che “è un fatto che l’emergenza resta grave”, riferendosi alla “crisi finanziaria ed economica in cui l’Italia si dibatte”, ma ha promesso che “i sacrifici non saranno inutili”.

La fiducia in noi stessi è per il Capo dello Stato “il solido fondamento su cui possiamo costruire, con spirito di coesione e senso dello stare insieme di fronte alle difficoltà, nella comunità internazionale e nella famiglia”. Ma l’augurio è che il 2012 “sia il banco di prova per il cambiamento, il balzo in avanti di cui ha bisogno l’Italia”.

Secondo il presidente Napolitano, inoltre, la risposta alla speculazione deve essere di tipo europeo. “Bisogna bloccare le pressioni speculative contro il debito di singoli Paesi come l’Italia perché il bersaglio è l’Europa ed europea deve essere la risposta”, ha detto sottolineando l’importanza dell’Europa. “All’Italia tocca levare la sua voce perché si vada avanti verso una integrazione europea e non indietro verso anacronistiche chiusure e arroganze nazionali”, ha aggiunto il presidente della Repubblica, ricordando che “quello che abbiamo costruito insieme è stato decisivo per garantire pace e unità, progresso e benessere sociale e solo uniti noi potremo ancora progredire e contare come europei in quadro globale radicalmente cambiato”.

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