Roma, 12 lug. (LaPresse) – Silvio Berlusconi sarà di nuovo il candidato premier del Pdl per le prossime elezioni politiche. Lo ha annunciato il capogruppo Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, al termine di una riunione di tre ore dello stato maggiore del partito con lo stesso Berlusconi nella sua residenza romana di palazzo Grazioli.
Le prime questioni affrontate da Berlusconi con la riunione di oggi sono state la legge elettorale con la quale si voterà e le riforme costituzionali che ridisegneranno i poteri degli esecutivi futuri. L’ex premier ha scritto a tutti i senatori del Pdl per serrare le fila in vista delle sedute dell’aula di palazzo Madama che si terranno il 17 e il 18 luglio e che vedranno l’assemblea di palazzo Madama impegnata con il voto sulle riforme costituzionali. Il Cavaliere nella missiva inviata ai senatori del Pdl chiede loro “di garantire la presenza e il massimo impegno” per la due giorni in cui a palazzo Madama si voterà sul semipresidenzialismo. Mentre la prossima settimana un gruppo di deputati Pdl presenterà un progetto di legge per la reintroduzione delle preferenze ed è prevista anche una campagna di raccolta firme a sostegno della proposta.
Alla candidatura di Berlusconi alle politiche del 2013, nessuno nel Pdl sembra opporsi. In favore si è chiaramente espresso il presidente del Senato, Renato Schifani: “Su tutti i giornali di oggi – ha affermato – impera la piena condivisione di autorevoli esponenti del Pdl e questo la dice lunga sul clima che si registra. C’è una piena condivisione – aggiunge – nel Pdl e nella base elettorale”.
Meno entusiasta Fabrizio Cicchitto, capogruppo Pdl alla Camera, che, prima della riunione, aveva sottolineato l’importanza delle primarie: “Se, come è probabile – ha detto – per il centrodestra e il Pdl scende nuovamente in campo Berlusconi, d’intesa con Alfano, a maggior ragione è importante che egli sia affiancato e sostenuto da un partito rinnovato, presente sul territorio, democratico nella sua gestione interna che, sia per ragioni di autofinanziamento sia per avere direzioni locali largamente condivise, sia fondato anche sul tesseramento, sui congressi, su eventuali primarie per le cariche elettive”.
Il Pdl secondo Cicchitto “deve ricercare il consenso di un elettorato moderato e riformista anche attraverso un programma innovativo e razionale: taglio mirato della spesa pubblica, probabile modifica dei meccanismi dell’euro e dell’Unione Europea senza impossibili ritorni alla lira, proposte per l’abbattimento del debito e conseguente riduzione della pressione fiscale in funzione della crescita”.
Non trattiene l’entusiasmo, invece, l’ex ministro Giancarlo Galan: “Berlusconi in campo – ha detto – mi fa godere. Sto godendo molto di più di un orgasmo, questo godimento dura di più, moltissimo. Chi tra i nostri aveva già impostato la sua vita, la carriera e le speranze sul fatto che non ci fosse più Berlusconi se la sono presa in quel posto. Spero che molti di questi vengano lasciati a casa”. “Berlusconi è quello che fa politica da meno tempo – ha spiegato – rispetto per esempio a Casini che è in Parlamento dal 1983. L’età non conta, lui è un fuoriclasse e sembra più giovane di Alfano, che può fare il segretario del partito. Nessuno prende i voti come lui. Berlusconi ha un quid grosso così, e ha pure avuto la classe politica di aver chiesto scusa per non aver fatto quello che aveva promesso”.