Roma, 26 ago. (LaPresse) – “L’Unione europea, o chi per essa, (Viviane Reding) può chiederci di approvare una legge anticorruzione, ma non gli aspetti particolari di essa, sulla quale rivendichiamo la sovranità del Parlamento. Il ministro Severino, che ha fatto giustamente riferimento ai gruppi parlamentari, sa benissimo che noi, da tempo, parliamo di un trittico, corruzione, intercettazioni e responsabilità civile dei giudici, che, o viene ricomposto con una mediazione tra il ministro e i gruppi, o viene affidato alla libera dialettica parlamentare”. Lo afferma Fabrizio Cicchitto, capogruppo Pdl alla Camera.
“Francamente – prosegue – al punto in cui siamo, escludiamo. ma vediamo che lo esclude anche il ministro e cio’ è una dimostrazione di saggezza. che la partita possa essere risolta con una nuova richiesta di voto di fiducia al Senato sul decreto anti-corruzione, cosi come è già avvenuto alla Camera”.
“Non a caso – continua – o proprio in sede di dibattito alla Camera, votando malgrè la fiducia, abbiamo detto che non avremmo concesso il bis anche al Senato. Diciamo tutto ciò sul merito delle questioni, a prescindere da voti di sfiducia personali che molti di noi non condividono né in linea di principio né nei confronti del ministro”.
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