Roma, 27 ago. (LaPresse) – “Penso che la scelta europea sia il nuovo discrimine della democrazia. Nel fronte del rifiuto dell’Europa e dell’euro io vedo la condanna all’irrilevanza del nostro Paese oppure lo scivolamento nel fascismo come avviene in alcuni Paesi europei dove fascismo e antieuropeismo si identificano”. Così il ministro della cooperazione internazionale, Andrea Riccardi in una intervista a ‘Il Messaggero’.
Per il fondatore della comunità di Sant’Egidio, inoltre, l’esperienza dei tecnici è stata importante perché “ci siamo liberati della politica emozionale per parlare di problemi concreti”. Durante l’iltimo Consiglio dei ministri, poi, “nonostante la crisi e gli obblighi di bilancio – sottolinea – abbiamo subito dato un segnale importante riaprendo le assunzioni degli insegnanti”. Ma “il problema più grande che abbiamo, e sul quale dobbiamo porre tutta la nostra attenzione, è quello dei giovani” che “sono completamente tagliati fuori”. Ecco perché, conclude Riccardi, “sto pensando a un forum nazionale dedicato ai giovani, dopo quello sulla cooperazione a Milano l’1 e 2 ottobre”.
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