Merkel a Monti: Bene Italia, impressionata da agenda riforme

Roma, 29 ago. (LaPresse) – “Credo ci sia motivo di sperare, ma non di allentare gli sforzi”. E’ un Mario Monti ottimista quello che affronta la stampa al termine del bilaterale con la cancelliera tedesca Angela Merkel. Per il professore l’Italia può tornare a sorridere: la strada è quella giusta ma deve “andare avanti con determinazione”. “Agosto non è stato negativo sui mercati, ma è solo il 28: meglio essere prudenti”, aveva detto ieri il premier in un’intervista pubblicata dal ‘Sole 24 ore’ stamane. Al quotidiano di Confindustria il professore aveva ribadito il buon esito degli impegni presi dall’Italia e oggi a Berlino ha spiegato: “L’Italia ispirandosi anche ad altri Paesi, ha fatto progressi rilevanti, con il generoso apporto delle forze politiche, sociali ed cittadini” e i suoi progressi “sono riconosciuti dai mercati, specie per quanto riguarda i titoli di Stato, e dalle autorità internazionali”. Tuttavia, ha aggiunto Monti, “la Germania ci ha insegnato che bisogna essere persistenti, non bisogna fermarsi, andare avanti con determinazione” ed “è ovvio che non ci si può fermare con qualche parvenza di buon risultato ma andare avanti con determinazione”. Per ciò che riguarda l’Italia, ha spiegato ancora Monti, “siamo in una fase in cui, fatte le riforme strutturali, ora andiamo avanti nella spending review per tagliare i costi del settore pubblico e in un’opera di avvitamento sul terreno dell’economia delle riforme fatte per essere sicuri che siano applicabili”. Monti si è detto “compiaciuto e grato del senso di responsabilità che in questi mesi tre partiti hanno saputo dimostrare a sostegno dell’azione di governo in un momento difficile per il Paese”.

In chiave europea il professore si è detto inoltre “molto fiducioso nelle capacità dei Paesi europei di approntare ciò che serve a governare l’eurozona e l’Unione europea”. “Non ho timori a riconoscere che dobbiamo rafforzare la governance dell’eurozona e sappiamo che non siamo ancora stabilizzati”, ha asserito a riguardo la cancelliera Merkel, affrettandosi ad aggiungere che “non c’è preoccupazione su questo”.

“Siamo d’accordo sul fatto che abbiamo un’agenda ambiziosa”, ha sottolineato la cancelliera, entusiasta di quella di Roma “è eccezionale- ha detto – e il piano di riforme impressionante”.

“Abbiamo gli strumenti per stabilizzare la zona euro – ha ricordato Merkel – ma aspettiamo la decisione della corte tedesca sulla compatibilità del fondo di stabilità europeo con la costituzione tedesca”. L’Esm, il fondo di stabilità europeo, per la cancelliera “è fondamentale” ma non può avere licenza bancaria. “Vorrei citare Mario Draghi – ha detto – è anche la mia convinzione che una licenza bancaria dell’Esm non è compatibile con trattati”. Monti dal canto suo ha ricordato che la licenza bancaria all’Esm va vista “con la prospettiva del mosaico: singole tessere che hanno come finalità il dare luogo e concretezza ad una governance soddisfacente”. “Certe cose – ha aggiunto – che in questo momento non sono possibili potrebbero esserlo ad altre condizioni”.

“Questo evolvere – ha spiegato il professore – può richiedere modifiche nei trattati, con la consapevolezza che modifiche non vanno prese alla leggera, e credo che ogni singolo tema, anche quello della licenza bancaria all’Esm, non debba essere drammatizzato”. Sono tutte cose che devono essere viste in una prospettiva di lungo periodo” e “ci possono essere strumenti alternativi”, ha aggiunto. Monti non lo dice, ma pensa ad un’intervento diretto della Bce con l’acquisto di titoli di Stato: “Precludere alla Bce, come vorrebbe la Bundesbank, interventi sul mercato dei titoli di Stato – aveva detto al ‘Sole 24 ore’ – potrebbe rivelarsi un autogol”. Sicuramente uno scenario che la Merkel non vuole vedersi realizzare a pochi mesi dal voto. Al centro dei colloqui tra i due capi di governo anche il ruolo della Bce, al centro in questi giorni di attacchi da parte tedesca. “Abbiamo parlato del fatto che la Bce prepara le sue decisioni. La Bce è indipendente”, ha assicurato Merkel, in sintonia con le parole di Draghi al quotidiano tedesco ‘Die Zeit’: “Dovrebbe essere chiaro – ha detto Draghi – che la realizzazione del nostro mandato a volte ci impone di andare oltre gli strumenti tradizionali di politica monetaria”. Secondo il numero uno dell’Eurotower “i cittadini possono essere certi che tre elementi rimarranno costanti. La Bce farà ciò che è necessario per assicurare la stabilità dei prezzi. Rimarrà indipendente. E agirà sempre entro i limiti del suo mandato”.

Quanto alla possibilità che Roma debba ricorrere ad aiuti europei, ipotesi per ora scongiurata da Monti, Merkel ha spiegato: “La cancelleria tedesca ha piena fiducia, e nessun dubbio, che il governo italiano possa prendere tutte le decisioni necessarie in base alle sue capacità e alle sue forze”. L’ottimismo e la fiducia di entrambi nel futuro dell’Italia e dell’eurozona potrebbe essere di buon auspicio in vista dei prossimi appuntamenti, a cominciare dalla cruciale riunione mensile della Bce di giovedì 6 settembre a Francoforte, dove i mercati si attendono chiarimenti sulle linee guida per l’acquisto di titoli di Stato dei Paesi dell’eurozona con spread troppo elevati rispetto ai bund tedeschi, per poi arrivare all’attesa decisione della Corte costituzionale tedesca sul trattato che istituisce l’Esm, il 12, e infine alle riunioni di Eurogruppo ed Ecofin informali del 14 e 15 a Nicosia.