Roma, 12 set. (LaPresse) – Due operai della Alcoa si sono arrampicati sulla torre di 60 metri sulla quale per giorni erano rimasti tre colleghi. Si tratta di Franco Bardi e Rino Barca, rispettivamente segretario della Fiom-Cgil e Fim-Cisl. All’origine della nuova protesta, spiega Bruno Usai della Fiom, operaio dell’Alcoa, il fatto che “l’azienda ha prospettato un’accelerata della fermata dell’impianto. L’accordo era di rinviare lo stop a novembre. Così non è stato, il piano che ci hanno presentato oggi prevede lo spegnimento al 13 ottobre praticamente di tutto. Rimarranno accese 20 celle su 328”.
Sulla vicenda è nuovamente intervenuto il governo. “A fronte delle notizie preoccupanti che provengono dall’impianto di Portovesme – scrive il ministero dello Sviluppo economico in una nota – il Governo richiama con fermezza Alcoa al rispetto puntuale degli impegni assunti formalmente, durante la riunione che si è svolta lunedì scorso al Ministero dello Sviluppo economico, dai responsabili internazionali del Gruppo”. “L’esecutivo – spiega il Mise – esige pertanto che lo spegnimento dello smelter avvenga secondo le modalità e con la gradualità stabilite”.
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