Roma, 31 ott. (LaPresse) -áLa procura di Roma ha emesso un invito a presentarsi, come testimone, nei confronti di Silvio Berlusconi, nell’ambito dell’inchiesta sulla presunta estorsione compiuta a suo danno dall’imprenditore barese, Giampaolo Tarantini. L’inchiesta nella mani di piazzale Clodio è una tranche di quella barese ed è passata nelle mani dei pm romani, Francesco Caporale e Simona Marazza nel settembre del 2001.
Al centro dell’inchiesta ci sono 500mila euro. Soldi che, stando alle parole di Tarantini, servivano per riavviare la sua attività imprenditoriale. E’ lo stesso Tarantini, che durante il suo interogatorio dice: “Mi permisi di richiedere al presidente Berlusconi un finanziamento di 500mila euro. Tale somma pensavo mi sarebbe stata sufficiente per attivare l’iniziativa commerciale che in quel momento avevo in animo di intraprendere. Il presidente non mi fece praticamente finire di parlare e mi disse subito: ‘Per te non c’è problema”.
Berlusconi incaricò, dice Tarantini, Lavitola di occuparsi di fargli avere il denaro. In questa inchiesta sono coinvolti anche la moglie di Tarantini, Angela Devenuto, due collaboratori dell’imprenditore e l’ex direttore dell’Avanti Valter Lavitola. La richiesta dei pm viene perché non è stata ritenuta sufficiente la memoria depositata dopo l’estate dai legali del cavaliere.
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