Bari, 31 ott. (LaPresse) – Il presidente della Puglia, Nichi Vendola, è stato assolto perché il fatto non sussiste dall’accusa di concorso in abuso di ufficio con l’ex direttore generale dell’Asl di Bari Lea Cosentino. Vendola era accusato di aver riaperto illegittimamente il concorso per la nomina del primario del reparto di chirurgia toracica dell’ospedale San Paolo di Bari. Il processo si è svolto con rito abbreviato. L’accusa aveva chiesto per Vendola la condanna a un anno e 8 mesi.

Vendola è uscito dal tribunale, subito dopo la sentenza, visibilmente commosso. “Ho vissuto – ha detto – una intera vita nella giustizia e nella legalità. Oggi mi è stato restituito questo”. “Sono una persona per bene”, ha aggiunto, sottolineando che “non avrei potuto esercitare le funzioni” che attualmente ricopre se non gli fosse stato restituito “l’onore”. “Non è mai solo una contestazione specifica”, ha sottolineato, confermando che “se fossi stato condannato mi sarei ritirato dalla via pubblica”.

“Sono molto felice perché il turbamento non ha riguardato solo me, ma anche mia madre i miei amici e tante persone che credono nelle idee che cerco di rappresentare” ha detto Vendola, nel corso della conferenza stampa successiva alla decisione del tribunale. “Un po’ mi vergognavo. In un’epoca in cui il ceto politico ha dato prove vergognose con scandali come quelli della Lombardia e del Lazio, l’idea di poter essere confuso con un qualunque fiorito mi dava molto dolore” ha confessato il presidente della Puglia. “Mi fa piacere che tutti considerassero scontato l’esito. Io, anche per scaramanzia e perché viviamo tutti sotto il cielo, insomma…” ha detto ancora Vendola.

“In questo momento penso di cominciare la cavalcata delle primarie, finora sono stato molto frenato” ha poi spiegato il leader di Sel.

“Sono veramente sollevata, soddisfatta e contenta per me, ma anche per il presidente Vendola, che può ricominciare la sua lotta per le primarie”, ha commentato Lea Cosentino. “Spero – ha aggiunto – che sia il primo tassello per dimostrare la mia estraneità a tutti i fatti che mi sono stati contestati”.

Era stata però proprio lei ad accusare Vendola. Ma oggi ha assicurato di non avere nulla contro di lui: “Vendola – ha detto – nella scorsa udienza ha dichiarato di amare chi lo odia. Io non sono ancora riuscita a imparare l’odio. Non odio nessuno, ho risposto alle domande della procura con la solita fiducia che ripongo nella magistratura. Non sono stata mossa da sentimenti di astio o rancore perché non li conosco”.

Nella riapertura del concorso per la nomina “non c’è stato un ingiusto vantaggio”, ha detto Francesca Conte, l’avvocato della Cosentino, spiegando il senso della sentenza. “L’azione – ha detto Conte – posta in essere da Cosentino, in questo caso col concorso di Vendola, era per l’interesse pubblico”. Inoltre, ha sottolineato, “non era un concorso ma una selezione lasciata comunque alla responsabiltà del direttore generale”. E con la riapertura della procedura per la nomina, ha concluso, “c’è stato un grande vantaggio, perchè il reparto di chirurgia toracica del San Paolo si è trasformato in un polo d’eccellenza”.

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