Milano, 9 nov. (LaPresse) – La Proto Organization comunica di aver “raggiunto oggi circa il 2,5% del capitale Mediaset”. Una comunicazione, effettuata attraverso una nota stampa, quella di questa società di consulenza per gli investimenti con sede a Milano, Lugano, Parigi, Londra, Barcellona, New York, che potrebbe avere una mera valenza economico finanziaria, se non fosse per il fatto che alla guida della Proto Organisation c’è Alessandro Proto che proprio ieri, sempre attraverso un comunicato, ha annunciato l’intenzione di proporsi al pubblico come il “nuovo Berlusconi”. E in una campagna elettorale, si sa, una presenza nel mondo dei media può fare la differenza per lanciare da zero una candidatura.
“Il presidente Berlusconi ha ragione quando dice che serve un altro Lui del ’94 e quella persona sono io”, ha scritto ieri nella sua nota Alessandro Proto, ceo di Proto Organization, dopo le parole di ieri del Cavaliere, durante l’ufficio di presidenza del Pdl sulle primarie: “Abbiamo la stessa indole di leader – assicura Proto – lo stesso ottimismo, la stessa capacità comunicativa, lo stesso carisma e le stesse ambizioni. La classe dirigente politica italiana di oggi non ha carisma, capacità di costruire e voglia di fare quanto aveva Berlusconi nel ’94 e quanto ho io oggi. Per questo motivo e dopo le parole odierne del Presidente, inizierò ad attivarmi per proporre la mia candidatura”.
“L’investimento in Mediaset annunciato oggi da Proto Organization – si legge sempre nella nota della società – segue quelli fatti in altri gruppi editoriali Rcs e L’Espresso in Italia e in Bskyb e News corp nel Regno Unito nel settore media che diventa sempre più strategico per la Società guidata da Alessandro Proto anche in vista di un possibile impegno in politica”. “Nei prossimi giorni verranno forniti alla Consob tutti i dati relativi”, annuncia la società di consulenza per investimenti.
Alessandro Proto, presidente di un patto parasociale siglato sul 2,77% di Rcs da quattro soggetti stranieri, proprio ieri aveva auspicato “che la volontà possa far diventare re anche chi è nato senza corona”. E, a quanto pare, l’imprenditore nel settore finanziario si sta dando da fare. La Consob, però, il 31 ottobre in una nota aveva comunicato che Proto non ha ottemperato entro i tempi prescritti alla richiesta di fornire al mercato alcune informazioni sul patto Rcs, aggiungendo che quindi non sussistevano elementi in grado di attestarne la veridicità. “Siamo tranquilli – aveva replicato Proto il giorno dopo – e sicuri sul nostro operato avendo ottemperato a tutte le richieste a cui dovevamo ottemperare in termini di legge e chiederemo i danni all’autorità di vigilanza per quanto successo”.
Per quanto riguarda le intenzioni di Alessandro Proto di mettersi in politica sull’onda della discesa in campo del Cavaliere nel 1994, ora non resta che attendere la prossima mossa dell’aspirante “nuovo Berlusconi”. I pretendenti futuri nuovi Silvio Berlusconi non mancano. Ad esempio, c’è l’imprenditore Giampiero Samorì. Fra le voci sulla possibilità di una entrata in politica al fianco dell’ex premier ne è girata ultimamente anche una su Guido Martinetti, cofondatore della catena di gelaterie ‘Grom’, con sedi in tutto il mondo. Martinetti, però, oggi, proprio il giorno dopo l’attacco del segretario del Pdl Angelino Alfano a “gelatai” ed “ex presidenti di Confindustria” (il riferimento era a Montezemolo), ha smentito su Twitter: “Come a giugno – ha cinguettato – smentiamo fermamente l’interesse di dedicarci alla politica. Amiamo il nostro mestiere di gelatai”. Per Proto un competitor in meno.