Milano, 8 dic. (LaPresse) – “Io non entro in gara per avere un buon posizionamento, entro per vincere. L’opinione di tutti era che ci volesse un leader come un Berlusconi del 1994 ma non c’era. E non è che non l’abbiamo cercato. L’abbiamo cercato”. Così l’ex premier Silvio Berlusconi, parlando con i cronisti a Milanello dove è andato a seguire l’allenamento del Milan. “Ci eravamo dati – ha spiegato – una nuova dirigenza con il fantastico Angelino Alfano ma ci vuole tempo per imporsi come leader. Tutti i sondaggi davano il Pdl a un livello che non basta per contrastare la sinistra”.

A spingerlo, ha sottolineato l’ex premier, non sono ragioni personali: Palazzo Chigi, ha detto, è “una cosa che non mi è mai mancata nemmeno per un minuto”. “Noi abbiamo dato – ha sottolineato – una prova di grandissima responsabilità e per un anno abbiamo sostenuto questo governo di tecnici, cercando di correggerne i provvedimenti dove non ci convincevano ma sempre dicendo che una politica di austerità su una economia che non cresce fa danni. Danni che sono stati fatti”.

“Con senso responsabilità – ha annunciato – continueremo ad approvare i provvedimenti che sono già in Parlamento, a partire dalla finanziaria. Continueremo a consentire che questi provvedimenti, su cui siamo convinti, vengano approvati. Poi è giusto” che si torni al voto e si abbandoni “questa politica germano-centrica”. Berlusconi si è detto sicuro che si riuscirà a cambiare la legge elettorale prima del voto: “Ci contiamo”, ha detto, aggiungendo che “c’è tempo sufficiente” per farlo.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata