Roma, 21 dic. (LaPresse) – Giornata frenetica in Parlamento, al rush finale prima delle dimissioni del premier Mario Monti, sopraggiunte in serata. La Camera ha approvato la legge di stabilità in via definitiva, su cui il Governo aveva posto la fiducia, con 309 sì, 55 no e 5 astenuti. Il Senato invece ha approvato definitivamente la proposta di riforma della professione forense nonché il provvedimento di attuazione del principio del pareggio del bilancio in Costituzione.
Fuori è rimasto invece il decreto ‘taglia-firme’. La Lega infatti ha richiesto la verifica del numero legale, che non c’era (alle nove di sera, la maggior parte dei senatori se n’era già andata) e ha impedito il voto sul provvedimento. L’accordo tra le forze politiche prevedeva di ridurre il numero delle sottoscrizioni necessarie alla presentazione delle liste al 25%, cioè poco meno di 30mila firme, di quanto previsto oggi dalla legge. La Lega però ha puntato i piedi, sostenendo di essere stata esclusa dall’accordo. Il presidente del Senato Renato Schifani non ha potuto fare altro che rinviare la seduta. L’aula di palazzo Madama si riunirà venerdì 28 dicembre alle 15 per il voto sul provvedimento.
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