Roma, 30 dic. (LaPresse) – “In merito ad alcuni articoli di stampa che fanno riferimento allo stato di attuazione delle riforme varate dal Governo in carica, si precisa che le sette manovre legislative adottate tra dicembre 2011 e agosto 2011 (otto, se si considera che la spending review è iniziata con un primo decreto che prevedeva la nomina del dottor Enrico Bondi a Commissario) sono costituite da un complesso di quasi tremila disposizioni”. Lo rende noto Palazzo Chigi in un nota, specificando che “in circa 490 casi la norma primaria ha rinviato, per la sua integrazione, attuazione o esecuzione, ad atti secondari: regolamenti o atti amministrativi. La maggioranza (circa l’80%) delle disposizioni di legge adottate dal Governo è quindi ‘auto-esecutiva’, e cioè è già effettiva e sufficientemente disciplinata, e non richiede ulteriori norme per produrre effetti.

“Alcuni esempi sono la riforma delle pensioni – spiegano ancora da Palazzo Chigi – l’Imu, la tracciabilità del contante, la tassa sul lusso e le misure anti-evasione. In materia di concorrenza e liberalizzazione, si pensi alla eliminazione delle tariffe professionali, al tribunale delle imprese, ai prezzi dei farmaci, ai farmaci generici, alla estensione alle microimprese della disciplina del codice del consumo per le pratiche commerciali scorrette. In tema di incentivazioni, infine, si pensi al bonus ristrutturazioni”.

“Il Governo e i Ministeri – si legge nella nota – si sono impegnati con assiduità nell’attuazione delle norme, come dimostra la istituzione della task force voluta dal presidente a fine agosto 2012 per definire la fase attuativa. Bisogna ricordare però che la legge (in particolare l’articolo 17 della Legge n. 400 del 1988) stabilisce che gli atti regolamentari (DPR, D.P.C.M., DM o decreti interministeriali) possono prevedere, secondo i casi, un iter procedimentale anche più lungo e complesso della stessa procedura di legge. Uno schema di Dpr, ad esempio, può prevedere la stesura da parte delle amministrazioni competenti, anche dopo avere sentito parti sociali e rappresentative, talune volte, approvazione preliminare del Consiglio dei ministri, parere del Consiglio di Stato, parere delle Conferenze, laddove previsto, pareri delle Commissioni parlamentari, concerti di altri Ministeri, approvazione definitiva del Consiglio dei ministri, visto della Corte dei Conti, pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, adozione formale da parte del presidente della Repubblica”.

“La circolare del Governo sui limiti alla attività dallo scioglimento delle Camere in poi – si legge ancora – rispettosa della prassi costituzionale, fa riferimento allo stato avanzato e meno dei procedimenti. E’ tuttavia evidente che la fine anticipata, sia pure di pochi mesi, della legislatura, non aiuta tale attività di completamento e attuazione. Tali fasi e i loro tempi non possono essere in alcun modo violati, se non a rischio di legittimità dei provvedimenti e di rispetto del sistema istituzionale. In molti casi poi, l’attuazione può non essere dovuta: perché mancano i presupposti, oppure perché i tempi di adempimento sono lunghi e scadono nel 2013 o anche dopo, perché sono venuti meno i presupposti, perché si tratta di adempimenti assorbiti da altri, o perché rientra nella discrezionalità dell’amministrazione l’emanazione di tali atti.

“L’attività di pochi mesi del Governo – spiegano ancora da Palazzo Chigi – anche per l’attività attuativa, dimostra che il possibile è stato fatto e che ancora molto si può fare nei restanti mesi. Per quanto riguarda sia gli atti approvati dal Consiglio dei Ministri che i decreti ministeriali, interministeriali o presidenziali, con riguardo alla esigenza dei tagli, si segnala la riduzione delle dotazioni organiche delle Forze Armate, la trasformazione in soggetti di diritto privato di enti vigilati dal Ministero della Difesa, il riordino delle scuole militari. In tema di spending sono stati adottati dal Governo, sin da subito, i decreti relativi alla riduzione dei compensi di amministratori di società e enti pubblici e di trattamenti economici. In materia di semplificazione, è in dirittura d’arrivo l’attesa autorizzazione unica ambientale, mentre l’autorizzazione paesaggistica per interventi di lieve entità è stata approvata in via preliminare dal Consiglio dei Ministri nel mese di dicembre, dopo approfonditi lavori di una apposita commissione di studio ministeriale. In materia fiscale e di entrate tributarie, sono stati adottati i decreti sulle dichiarazioni IMU, sulle tassazioni su aerei, barche auto di lusso; sui conti correnti; sui beni detenuti all’estero”.

“Sono stati adottati di recente – rendono noto da Palazzo Chigi – i decreti di fusione delle Agenzie (entrate, demanio, monopoli); sono in fase avanzata i decreti sulla c.d. superanagrafe tributaria (che ha dovuto avere il vaglio positivo del Garante della Privacy). Di interesse dei cittadini e delle imprese sono i decreti in materia di recupero e deduzione di irap, ires e irpef sul costo del lavoro; è stato adottato il decreto IMU sugli immobili a utilizzo non commerciale (risolvendo così una annosa procedura di infrazione comunitaria); è stato adottato l’atteso decreto sull’iva per cassa. In materia di sviluppo e infrastrutture, è stata istituita la cabina di regia per il piano città di riqualificazione urbana; la Banca dati delle opere incompiute ha già avuto il parere positivo della Conferenza unificata e dovrebbe quindi essere approvata. E’ stato adottato il provvedimento sul rating di legalità delle imprese, con il decisivo coinvolgimento dell’Antitrust. Di interesse per cittadini e imprese è anche il provvedimento riguardante la separazione SNAM da ENI, i cui effetti a medio e lungo termine dovrebbero portare benefici a favore dei consumatori. Sono stati adottati i decreti per favorire le piccole e medie imprese (concessioni in garanzia, accantonamento minimo come coefficiente di rischio, etc.). E’ praticamente definito il decreto sulle sponsorizzazioni dei restauri (manca solo il visto della Corte dei Conti), risolvendo così i problemi sorti in recente passato anche su casi eclatanti (lavori sul Colosseo). L’importante provvedimento sull’ISEE (situazione economica equivalente), che era in stato di avanzata adozione, ha subito un arresto a seguito della sentenza del 19 dicembre della Corte costituzionale, che richiede la sottoposizione alla previa intesa della Conferenza unificata, a tutela delle prerogative regionali; è già stato acquisito il parere della Sezione normativa del Consiglio di Stato e il Governo sta valutando come intervenire sul punto individuato dalla Corte Costituzionale”.

“In materia di pubblica istruzione, sono stati approvati in via preliminare da vari mesi sia lo schema sull’apprendimento permanente (il parere della Conferenza unificata è stato dato il 20 dicembre) che lo schema sul sistema di valutazione della pubblica istruzione (approvato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri ad agosto).

In materia di semplificazioni amministrative (proporzionalità dei controlli delle imprese e riduzione degli oneri amministrativi) sono pronte le bozze di lavoro, che debbono ricevere anche numerosi pareri. L’incertezza su questa materia è stata causata anche dalla scelta del disegno di legge, piuttosto che del decreto di urgenza, che ha portato a sovrapposizioni di discipline, dall’esito incerto, che mettono in dubbio la persistenza delle norme che autorizzano i regolamenti o che disciplinano diversamente il medesimo oggetto”.

“In ogni caso – conclude la nota – si ricorda che vale in generale la considerazione che la potestà regolamentare, a meno che la legge non preveda diversamente, non si estingue e non ha termini di scadenza perentori. I lavori iniziati saranno completati da questo governo e, se non sarà possibile, costituiranno base di attività del prossimo”.

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