Firenze, 2 gen. (LaPresse) – Con l’inizio del 2013 il Comune di Firenze ha tagliato gli stipendi dei dipendenti, con una sforbiciata che arriva fino a 200 euro, ed è guerra tra la Cisl, che è partita all’attacco denunciando la decisione, e l’amministrazione.
CISL: “UN REGALO DI RENZI DOPO LE PRIMARIE”. “Oltre duecento euro di media in meno in busta paga ogni mese, da ieri, per i dipendenti del Comune di Firenze. E’ il regalo – spiega la Cisl Funzione Pubblica del capoluogo toscano – che il sindaco Renzi, messe alle spalle le primarie e con esse promesse e rassicurazioni sul problema dei fondi per il salario accessorio del personale, ha fatto trovare sotto l’albero ai propri dipendenti”.
LA LETTERA IL 27 DICEMBRE. E poi la denuncia: “Il 27 di dicembre l’amministrazione comunale ha fatto recapitare alle organizzazioni sindacali un verbale per l’adozione ‘unilaterale temporanea’ del contratto integrativo decentrato 2013, scritto totalmente di suo pugno”. “E’ l’unico caso in Italia in cui un’amministrazione comunale ha deciso di andare giù con la mannaia sulle retribuzioni dei propri dipendenti”, sottolinea Daniela Volpato, della segreteria nazionale del sindacato.
L’ASSESSORE: “TAGLIO VA DA 50 A 200 EURO”. A stretto giro la risposta del Comune, con la precisazione: 200 euro è il taglio massimo, ma molti subiranno una decurtazione minore. “Il taglio medio – scrive in una nota l’assessore al Personale Elisabetta Meucci – del salario accessorio dei dipendenti del Comune di Firenze, che riguarda complessivamente circa 4.500 lavoratori, è di 100 euro lordi al mese: va da un minimo di 50 euro ad un massimo di 200 (per circa 700 lavoratori), sempre lordi”.
L’ASSESSORE: “COLPA DELLE AMMINISTRAZIONI PRECEDENTI”. “Come le organizzazioni sindacali sanno bene, si tratta di una vicenda”, spiega Meucci, “che abbiamo dovuto affrontare dopo l’inchiesta del ministero dell’Economia e la presa di posizione della Corte dei conti. Gli aumenti ora sotto accusa non sono frutto di un errore, ma della contrattazione decentrata del 2001: Si tratta di cifre percepite in assoluta buona fede dai dipendenti ed anche per questo abbiamo messo in atto ogni mezzo possibile per tutelare i lavoratori, cercando di coniugare le richieste del ministero con la salvaguardia degli stipendi”.
L’ASSESSORE: “SCELTA PER SALVAGUARDARE LAVORATORI”. Le disposizioni nazionali di legge, continua l’assessore, in base alle quali il ministero ha dichiarato eccessive le somme erogate a partire dal 2001, prevedono anche che se entro il 31 dicembre scorso non fosse stato adeguato il contratto aziendale, dal primo gennaio tutti i lavoratori avrebbero perso interamente l’integrativo in busta paga. “Per questo – continua – l’amministrazione ha agito unilateralmente, come del resto prevede la legge. Ed è stata una decisione presa per senso di responsabilità e non certo per arbitrio”.
CISL: “FATTO GRAVISSIMO”. Sulla questione Comune e sindacati avevano trattato, ma senza raggiungere un accordo. La decisione del Comune per la Cisl rappresenta “un fatto gravissimo nella forma e nella sostanza perché in nome di una tutela meramente formale rispetto alle contestazioni della Corte dei conti e del ministero dell’Economia verso il Comune di Firenze, si scaricano tutte le contraddizioni di questa vicenda sulle spalle dei lavoratori”. Invece di valutare altri risparmi, continua la Cisl, “si è preferito entrare a gamba tesa e giocare nell’ambiguità fino alla fine dell’anno tagliando di fatto indennità di responsabilità, indennità per i dipendenti degli asili nido, indennità di disagio e annullando i progetti per la retribuzione del lavoro festivo e notturno”.
CISL: “INDAGHEREMO SUGLI ASSUNTI A CHIAMATA DALLA GIUNTA”. “In compenso – conclude il sindacato – notiamo che niente è stato fatto sui componenti assunti a chiamata dalla giunta Renzi nel proprio apparato, per cui sarà opportuno andare a verificare spesa, criteri di selezione e effettiva necessità”.
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