Roma, 10 gen. (LaPresse) – Si è conclusa con una lite in diretta tra Silvio Berlusconi e Michele Santoro la puntata di ‘Servizio pubblico’, in onda su La7, dedicata al Cavaliere. Dopo oltre due ore e mezza di confronto sui temi politici e di attualità, intervallati da battute ironiche, a far perdere le staffe all’ex premier è stato Marco Travaglio, che nel suo lungo intervento ha parlato didiffamazione e di quella che ha definito “il piccolo campionario di famiglia” di Berlusconi, composto, tra gli altri da Mangano, Previti. Dell’Utri.In risposta il leader del Pdl ha definito il giornalista “il campione della diffamazione”, citando dieci condanne per questo reato. L’atmosfera si è riscaldata e il Cavaliere ha quasi dato l’impressione di voler lasciare lo studio. Rivolgendosi a Santoro gli ha detto: “Pensavo che lei fosse il peggio, invece è il peggio del peggio”. Poi, ironicamente, ha cercato di dargli la mano, ma Santoro gliel’ha negata. L’ex premier si è poi recato al suo posto iniziale, occupato momentaneamente da Travaglio, e ha spolverato la sedia prima con un fascicolo di carta e poi con un fazzoletto. Dura la replica di Santoro, che ha contestato le accuse di Berlusconi, replicando: “Ma cosa è questa cosa? Dovrebbe vergognarsi. Ma se parliamo di diffamazione, allora Sallusti cosa è?”. “Sono stato votato da 13 milioni di italiani – ha detto ancora l’ex presidente del Consiglio – Sono tutti coglioni?”.
Nei giorni scorsi Berlusconi aveva commentato la sua partecipazione a ‘Servizio pubblico’ spiegando di non avere “paura di niente”, nemmeno del giornalista Marco Travaglio. Poco prima della diretta Berlusconi ha detto di non essere affatto teso perché “comunque vada, per me va bene”. Intanto Santoro ha chiesto al pubblico di applaudire soltanto quando finiscono i blocchi e inizia la pubblicità, “ma lascerei senza applausi quello che avviene prima. Non voglio claque che vedo nelle altre trasmissioni”. “Comunque vada – ha aggiunto il conduttore – sarà un successo”.
La puntata si è aperta sulle note di ‘Granada’. Prima parte dedicata all’editoriale del conduttore, Michele Santoro, che ha detto: “C’è sempre un momento in cui c’è chi sente di avere il carattere del torero e sente di lanciarsi nell’arena per una sfida definitiva. Noi da tempo abbiamo detto addio a Granada, città dei toreri: non abbiamo bisogno di un torero che ammazza un toro”. La copertina della puntata è stata introdotta da un video di Berlusconi, datato 1994, anno della sua prima discesa in politica, nel quale il Cavaliere sottolinea la necessità di abbassare le tasse. Poi spazio alla crisi di oggi, con alcune storie di imprenditori in difficoltà.
Scambio di battute all’insegna dell’umorismo tra il Cavaliere e Santoro nel corso della puntata. “Santoro – chiede ironico Berlusconi – ma siamo per caso a Zelig?”. “Lei è Zelig”, replica il conduttore. Poi l’ultima stoccata spetta a Berlusconi: “No è lei, comunque mi sto divertendo molto”.
LA CRISI. “Nessuna responsabilità al mio governo” per la crisi che ha colpito l’Italia. Silvio Berlusconi, nel corso della trasmissione afferma di confermare “parola per parola” quanto detto nel 2009 e cioè che “i ristoranti erani pieni” ed era “difficile prenotare un aereo”. “La crisi internazionale – ha aggiunto – è stata curata molto male dal governo dei professori perché si è scatenata una tempesta perfetta, come il fenomeno dell’acqua alta a Venezia”.
L’IMU. Berlusconi parla poi di Imu. “Non ha sentito Monti – ha detto ricolgendosi a Santoro – che nella conferenza stampa prima di Natale ha detto che se uno toglie l’Imu sulla prima casa è un pazzo e dopo un anno bisogna rimetterla doppia? Era una testa dura da convincere e non siamo riusciti a convincerlo”. Il Cavaliere, in merito all’Imu ha poi spiegato che “doveva essere un compendio di imposte locali sui fabbricati, ma non sulla prima casa, che per noi è sacra”.
IL DIVORZIO. Il Cavaliere torna anche a parlare del divorzio da Veronica Lario, dopo le polemiche dei giorni scorsi, seguite alle sue dichiarzioni in merito alle decisioni del collegio che si è pronunciato sulla separazione, composto da “giudichesse femministe e comuniste”. “Io ho tanto bisogno di guadagnare – ha detto Berlusconi – perchè ogni giorno devo dare a una signora, che è stata mia moglie, 200 milioni di vecchie lire”. Santoro stuzzica il Cavaliere dicendogli “Erano giudici comuniste”. Berlusconi replica al conduttore: “Lo ha detto lei, alla fine l’ha imparato”.
LITE CON SANTORO. Lite tra Michele Santoro e Silvio Berlusconi nello studio di ‘Servizio pubblico’. La discussione tra i due si anima dopo la lettera indirizzata a Marco Travaglio, in cui il Cavaliere accusa il giornalista di essere “il campione della diffamazione”, citando dieci condanne per questo reato. L’atmosfera si è riscaldata e il Cavaliere ha quasi dato l’impressione di voler lasciare lo studio. Rivolgendosi a Santoro gli ha detto: “Pensavo che lei fosse il peggio, invece è il peggio del peggio”. Poi, ironicamente, ha cercato di dargli la mano, ma Santoro gliel’ha negata. L’ex premier si è poi recato al suo posto iniziale, occupato momentaneamente da Travaglio, e ha spolverato la sedia prima con un fascicolo di carta e poi con un fazzoletto. Dura la replica di Santoro, che ha contestato le accuse di Berlusconi, replicando: “Ma cosa è questa cosa? Dovrebbe vergognarsi. Ma se parliamo di diffamazione, allora Sallusti cosa è?”.