Milano, 10 gen. (LaPresse) – Trattenere “almeno il 75% delle tasse” in Lombardia, senza cambiare necessariamente la Costituzione. E’ questo il punto centrale del programma di Roberto Maroni, segretario federale della Lega nord e candidato alla presidenza della Regione Lombardia per l’asse Carroccio-Pdl. Un’ipotesi realizzabile, ha spiegato in conferenza stampa a Milano, anche se “la sinistra dice che non si può fare”. “Se poi bisognerà cambiare qualche legge – ha aggiunto – la cambieremo”. Allo stato attuale, ha spiegato Maroni, la percentuale di tasse versate dai cittadini e poi reimpiegata sul territorio lombardo è soggetta a due diversi conteggi. “Al netto delle attività dello Stato – ha puntualizzato – siamo al 35%, se consideriamo tutto, siamo al 66%”. “Nella peggiore delle ipotesi – ha aggiunto – se consideriamo il tutto, sono almeno 16 miliardi in più l’anno” che potrebbero essere spesi in Lombardia per “cancellare l’Irap, il bollo auto, dare libri di testo gratuiti alle scuole dell’obbligo”. Tutte queste proposte, ha precisato Maroni, sono state sottoscritte anche dal Pdl e fanno parte dell’accordo elettorale, nel quale, ha specificato l’esponente del Carroccio “c’è scritto che, nell’arco della legislatura viene conseguito questo obiettivo e cioè che il 75% del gettito complessivo, imposte dirette o indirette” resti al nord. Non si tratta di secessione, però, perché lo sarebbe “se dicessimo che ci teniamo il 100% delle tasse, invece ci siamo impegnati a lasciare il 25%, un quarto delle tasse, alle altre regioni per la coesione nazionale”.

Nel corso della conferenza stampa, Maroni ha poi annunciato che il suo cognome comparirà nel simbolo elettorale del partito, sostituendo la parola ‘Padania’ che dalla primavera scorsa aveva preso il posto del cognome dell’ex segretario Umberto Bossi. Maroni ha anche spiegato che il colore azzurro che predomina nei manifesti per la sua campagna per le regionali “non ha significato politico ma è un omaggio al cielo della Lombardia”.

In merito alla competizione con il candidato del centrosinistra al Pirellone, Umberto Ambrosoli, Maroni non ha dubbi: “Non credo ci sarà un testa a testa – ha detto – perché, dopo l’accordo siglato con il Pdl domenica scorsa, si è messo in moto un ottimismo tra i cittadini lombardi che vedono in me un nome nuovo con un programma ambizioso”. Maroni ha puntualizzato che non intende schierare alcun candidato ‘di peso’. “L’unica cosa da fare – ha assicurato – è mettere le persone giuste al posto giusto. Sono convinto che la squadra che metterò in campo sia competitiva e potrò vincere con tutta tranquillità sia contro Ambrosoli che contro Albertini”.

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