Roma, 21 gen. (LaPresse) – E’ in corso un nuovo vertice del Pdl a palazzo Grazioli sulle candidature. La riunione notturna, riferiscono fonti interne al partito, non è riuscita a sciogliere il nodo che riguarda la presenza in Campania di Nicola Cosentino che fino a ieri sera lo stesso Silvio Berlusconi aveva ancora definito “sub judice”.
ENTRO LE 20 LA DECISIONE. Al vertice partecipano oltre all’ex presidente del Consiglio, il segretario del Pdl Angelino Alfano, Gianni Letta, Denis Verdini e Sandro Bondi. In mattinata è arrivato anche lo stesso Cosentino, la cui esclusione – voluta da Alfano e in un primo momento data per raggiunta – sembra adesso in bilico. La questione dovrà essere risolta necessariamente entro oggi: stasera alle 20 scade infatti il termine per la presentazione delle liste.
IL LEGALE DI COSENTINO: “FACCIAMO CORNA”. “Facendo corna si risolve tutto con la sua candidatura”. Si affida alla scaramanzia Agostino De Caro, legale di Cosentino raggiunto al telefono da LaPresse. “Se Cosentino non viene candidato – ricorda infatti l’avvocato – perde l’immunità e potrebbe dover andare in galera, dal momento che su di lui pendono due provvedimenti cautelari restrittivi della libertà per i quali la Camera ha negato l’autorizzazione”. La prima richiesta di custodia cautelare in carcere del gip di Napoli per il politico di Casal di Principe per il reato di concorso esterno in associazione camorristica arrivò a Montecitorio nel 2009 e venne respinta sia dalla Giunta per le autorizzazioni che dall’aula. Nel gennaio 2012, invece, una nuova richiesta venne prima accolta dalla Giunta (con 11 voti favorevoli e 10 contrari) e poi negata dall’assemblea che con 298 sì e 309 no, il che salvò Cosentino dall’arresto. Nel caso in cui passasse la linea ‘liste pulite’ e Cosentino non venisse inserito in lista, aggiunge l’avvocato, “si porrà il problema di esecuzione del provvedimento cautelare. Noi in ogni caso – annuncia – faremmo le nostre valutazioni e potremmo presentare istanza di revoca”.
MILANESE RINUNCIA. Intanto Marco Milanese, ex consulente dell’ex ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, ha rinunciato a candidarsi. Milanese è coinvolto nell’inchiesta P4. Di fatto una conferma, quella della rinuncia di Milanese, visto che ieri Berlusconi, aveva già annunciato il suo possibile passo indietro. “Lui ha pensato: ‘Sono una persona perbene, mi tiro fuori”, ha spiegato il suo avvocato, Bruno La Rosa, contattato da LaPresse. “Questa scelta – ha aggiunto l’avvocato – lo libera dalle polemiche di questi giorni”. L’avvocato ha spiegato che il passo indietro “non cambia” la posizione giudiziaria di Milanese in relazione all’inchiesta sulla P4. “Sono ancora in corso le indagini”, ha sottolineato il legale.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata