Roma, 25 gen. (LaPresse) – “Il contribuente è tutelato perché finora non è stato sborsato neanche un euro. Il finanziamento eventuale, perché finora neanche un euro è stato sborsato, sarà fatto e poi rimborsato. E comunque il Tesoro percepirebbe degli interessi e alla fine ci sarebbe il rimborso”. Lo ha detto il premier Mario Monti, parlando dei Monti bond. “La nazionalizzazione potrebbe accadere di riflesso ma credo che sia un’ipotesi remota”, ha aggiunto, spiegando che, nel caso in cui la banca non fosse in grado di restituire il prestito obbligazionario dei Monti bond, il Tesoro avrebbe il diritto di convertire le obbligazioni in azioni.

Monti ha smentito di aver attribuito la responsabilità della crisi di Mps al Pd: “Capisco la sinesi giornalistica, però ho spiegato, stamattina come stasera, il punto di vista del governo. Mi hanno chiesto – ha detto – ‘Ci sono commistioni tra banche e politica? Sì, ci sono da una vita e mi batto contro quelle. Poi mi hanno chiesto: ‘Il pd in quella zona ha influenza?’. Ho risposto ‘sì’, ma non è che mi hanno detto ‘additi un colpevole'”.

A quel punto Stefano Fassina, responsabile economico del Pd, presente in studio anche noi, ha fatto notare che la commistione tra banche e politica è rappresentata in primo luogo proprio da lui, che ha lavorato in passato per Goldman Sachs. “Sono stato per alcuni anni – ha ribattuto Monti – consulente esterno della Goldman Sachs. La mia consulenza consisteva nell’aiutare i clienti della banca a capire le regolamentazioni antitrust e a rispettare le regole sulla concorrenza. Non ci vedo proprio niente di improprio”.

“Il Pd c’entra in questa vicenda perché ha sempre avuto molta influenza sulla banca”. Così il premier Mario Monti a Radio anch’io, a proposito della vicenda che ha travolto Monte dei Paschi di Siena.

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