Roma, 31 gen. (LaPresse) – “Sono stato accusato in passato di presiedere un governo di banchieri. Ricordo solo che il decreto Salva Italia, voluto dal nostro governo, ha vietato le presenze incrociate nei consigli di amministrazione di banche e compagnie di assicurazioni concorrenti”. Lo afferma il premier Mario Monti su Facebook. “Sono anche questi intrecci – sottolinea – di persone a generare i conflitti di interesse, le distorsioni al mercato e i danni al sistema finanziario. La nostra misura è stata una scelta coraggiosa e apprezzata all’estero, che migliora la concorrenza del mercato, a vantaggio dei cittadini. Un provvedimento che non può certamente essere etichettato come un favore ai ‘salotti buoni’ della finanza, anzi è un primo passo concreto e importante per arginare la commistione tra politica e finanza, che ho già definito una brutta bestia. Per il bene di tutti, dobbiamo tenere i partiti lontani dalla gestione delle banche”.
A stretto giro arriva la risposta del Pd. “Portabilità dei mutui, chiusura gratuita dei conti correnti, il tetto al massimo scoperto… Li abbiamo fatti noi”, scrive Pier Luigi Bersani su Twitter. “Monti non ci deve insegnare niente in tema di moralità in economia”, incalza Andrea Lulli, capogruppo del Pd nella commissione Attività produttive della Camera. “La norma del Salva Italia – sottolinea – che abbiamo sostenuto e votato, che vieta le presenze incrociate nei consigli di amministrazione di banche e assicurazioni ricalca esattamente la nostra proposta presentata mesi prima come emendamento al decreto del maggio 2011 e bocciata dall’asse Pdl e Lega. Monti spieghi queste cose a Berlusconi e Maroni che con il loro voto hanno ritardato l’entrata in vigore di norme sacrosante”.
E interviene anche il leader di Sel, Nichi Vendola, che rincara, anche lui su Twitter: “Monti dice che la politica deve essere lontana dalle banche? Bene, ma io aggiungerei: lontani i banchieri dalla politica”.
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