Roma, 6 mar. (LaPresse) – “Ci vuole un bel coraggio a prendersela col governo dei tecnici per quello che è accaduto nelle urne. Adesso molti, nei partiti, si pentono di averci appoggiato. Ma noi la nostra parte l’abbiamo fatta. Forse potevamo fare di più. Forse potevamo fare meglio. Ma, sostanzialmente, ci siamo: dovevamo salvare l’Italia dal baratro nel quale stava cadendo alla fine del 2011 e ci siamo riusciti. Loro non possono dire altrettanto: hanno lasciato a noi le riforme impopolari che non riuscivano a fare. A loro toccavano solo altre due cose prima del voto: la riforma elettorale e quella dei costi della politica. Zero, nulla: un’omissione pagata cara”. Lo dice il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, in una intervista al Corriere della sera.

Il ministro torna anche sull’esito del voto, parlando della deludente performance di ‘Scelta civica’: “Non so – dice – se i consiglieri politici fossero americani o italiani, ma non mi pare che abbiano fatto un buon lavoro. E alla fine anche l’immagine del governo dei tecnici un po’ ne ha risentito”. Risentimento? “No, no – spiega il ministro -. Ho un’enorme stima di Monti e farò tutto il possibile al suo fianco fino all’ultimo. Ma un po’ sorpresa sì. Mi ha sorpreso anche vederlo recitare un ruolo che non è il suo”. Sorpresa dovuta anche al silenzio di Monti tra i suoi prima del voto. “Silenzio assoluto – racconta la Fornero -. Mi aspettavo che se ne parlasse non dico in Consiglio dei ministri, ma almeno a latere. E invece niente, né prima per dopo. Solo una volta, dopo che aveva deciso di guidare la lista, l’ho stuzzicato: ‘Scelta impegnativa’. ‘Sono frastornato’, fu la sua risposta”.

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