Roma, 19 mar. (LaPresse) – E’ Giuliano Amato, ex presidente del Consiglio ed ex vicesegretario del Psi, il “dottor Sottile” degli anni di Bettino Craxi, il possibile nome che Silvio Berlusconi si preparerebbe a mettere sul tavolo in vista delle prossime elezioni del nuovo presidente della Repubblica chiamato a sostituire Giorgio Napolitano. Il nome di Amato circola ormai da ore nell’entourage del Cavaliere, accompagnato però anche da due indiscrezioni contrapposte. La prima di esse riguarda l’intenzione di Berlusconi di puntare sul nome di Amato con una determinazione assoluta. La seconda, invece, fa riferimento ai dubbi che, all’interno del Pdl, si sarebbero manifestati, sia nella componente ex socialista come in quella degli ex An, soprattutto per quanto attiene l’affidabilità politica dell’ex delfino di Craxi, sottolineate in particolare dai “socialisti” che ormai da quasi 18 anni militano attorno al Cavaliere.
Una mossa, quella di una eventuale candidatura di Amato, che potrebbe suscitare a sua volta analoghe contrapposizioni all’interno del centrosinistra, l’alleanza nella quale Amato, dopo essere stato parlamentare dell’Ulivo ed aver aderito al Pd, ha sempre dimostrato di riconoscersi, assumendo anche importanti ruoli istituzionali: prima come presidente del Consiglio nel 2000, dopo l’esperienza di governo di Massimo D’Alema, e poi come ministro dell’Interno nel secondo governo Prodi.
E un pronunciamento ufficiale di Berlusconi a favore di Amato avrebbe anch’esso l’effetto di dividere il Partito democratico, stretto tra la necessità di non opporsi a un esponente della propria area e quella opposta di dare seguito alla scelta del rinnovamento (e dunque della ‘rottamazione’) inaugurata con la decisione di indicare Laura Boldrini e Pietro Grasso rispettivamente alla presidenza della Camera e del Senato. All’interno del dibattito in corso nel Pd, con i tentativi di alleanza tra i ‘giovani turchi’ del fronte Bersani e i rappresentanti dei ‘renziani’, si sottolinea in particolare la possibilità che la preferenza da parte del Cavaliere per questo o quel candidato del centrosinistra per il Quirinale sia in realtà legata soprattutto alle possibili mosse della presidenza della Repubblica riguardo ai futuri sviluppi delle vicende giudiziarie che riguardano proprio Silvio Berlusconi.
Sempre sul fronte del Pd, intanto, a parte la eventuale possibilità di una rielezione ‘a tempo’ di Giorgio Napolitano, rilanciata oggi in un articolo del Messaggero, restano in piedi le candidature dell’ex direttore della Normale di Pisa Salvatore Settis, dei due presidenti emeriti della Corte Costituzionale, Gustavo Zagrebelsky e Piero Alberto Capotosti, e dell’ex commissaria europea alla tutela dei consumatori (e nella scorsa legislatura vicepresidente del Senato) Emma Bonino. Un nome, quello della leader radicale, che potrebbe ricevere un via libera dallo stesso Berlusconi in alternativa allo stesso Giuliano Amato.
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