Roma, 26 apr. (LaPresse) – “Brunetta che giura da ministro? La prima cosa che faccio è cercare un seggiolino per poterlo mettere a livello, all’altezza della situazione. Oppure meglio una scaletta, così se la regola da se”. Queste le parole del premio Nobel Dario Fo a ‘La Zanzara’, su Radio24, che hanno scatenato le critiche su di lui. “Sarebbe una gentilezza che si fa a Brunetta, e alla società, per non avere l’angoscia di vedere qualcuno che non ce la fa. Il cervello di Brunetta – prosegue – quello sì che è ancora più piccolo”. E ancora, a proposito di un eventuale posto per Schifani al Governo: “Il cognome è onomatopeico, dentro il suo nome c’è già tutto, il rifiuto e il senso di angoscia e di repulsione per queste persone. Con questi al governo mi hanno copiato delle scene intere del Mistero Buffo”.
Il Pdl, compatto, ha rivolto le sue critiche al premio Nobel per la battuta sulle caratteristiche fisiche di Brunetta. Primo fra tutti il segretario Angelino Alfano: “Le dichiarazioni di Dario Fo, dal contenuto spregevole, colpiscono per la gratuita volgarità di un personaggio che, evidentemente, è ben lontano dal senso alto della politica e offende impunemente, credendo di divertire come durante uno spettacolo di cabaret di scadente livello. In realtà, offende solo se stesso, la sua storia e la sua professionalità. O forse, in verità, la sua cifra umana è così bassa da non consentirgli altro”. “Le sue parole incivili – prosegue Alfano – non offrono di certo un contributo alla politica, ma sicuramente svelano l’ignoranza di chi ne sconosce il valore e ricorre persino alle offese personali per sentirsi realizzato e per soddisfare il proprio malsano egocentrismo. Ci vergogniamo per lui. Inutile aggiungere altro”. Ma da Daniela Santanchè a Mariastella Gelmini, da Mara Carfagna a Daniele Capezzone, tutto il Popolo della libertà si scaglia contro Fo definendolo volgare, guitto, offensivo e provocatorio.