Roma, 3 mag. (LaPresse) – “Mi definiscono di colore. Io sono nera e lo ribadisco con fierezza”. Così il ministro per l’Integrazione, Cecile Kyenge, si è presentata alla stampa questa mattina nella sala Polifunzionale di palazzo Chigi. Kyenge sceglie parole forti dopo gli attacchi ricevuti anche dal mondo della politica, a poche ore dal giuramento al Quirinale. “Sono italo-congolese – ha detto ancora la ministra – ho due identità sono due paesi che mi porto nel cuore. Non posso appartenere solo a uno o all’altro”. Gli attacchi ricevuti appena nominata ministro, ha spiegato, “erano una tappa necessaria. Ho apprezzato le parole di Enrico Letta e di Josefa Idem”. Le parole contro di lei, ha detto la ministra sono state “condannate dalla società, la società civile ha reagito bene contro gli attacchi, è quello che volevo vedere”. “Non ho risposto personalmente a questi attacchi – ha sottolineato – anche perché mi sono sentita abbastanza tutelata e ho avuto il sostegno di tutti i componenti del governo”. E inoltre, ha precisato, “si tratta solo di singole voci che non sono la maggioranza ma solo di chi urla di più”.
“Sono fiera di fare parte di questo governo, per me è una sfida”, ha aggiunto il neo ministro. “Nell’esecutivo lavoreremo insieme con le altre forze politiche – ha sottolineato – Pdl e Scelta Civica, e insieme dovremmo trovare un terreno condiviso, uno spazio comune per rispondere alle esigenze del paese, a partire dalla crisi economica. Raggiungeremo i traguardi insieme quando riusciremo a trovare punti di condivisione”. E ricordando le parole di don Ciotti, Kyenge ha ribadito che “l’obiettivo ambizioso” che intende raggiungere è “togliere la ‘g’ e trasformarlo nel ministero dell’interazione”. “La violenza sulle donne – ha inoltre sottolineato – è un tema che non riguarda solo gli italiani o solo gli immigrati. La violenza non ha etnia. Quello che bisogna cambiare è la cultura sulle donne”.
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