Roma, 12 mag. (LaPresse) – Contro le parole di Silvio Berlusconi, che ieri a Brescia ha fatto un parallelo tra la propria vicenda giudiziaria e quella di Enzo Tortora, scendono in campo le figlie del presentatore tv. “C’è una distanza siderale tra la vicenda di Enzo Tortora e quella di Silvio Berlusconi”, dice Silvia Tortora, in una intervista a La Repubblica. “Trovo tutto questo – aggiunge – sconcertante, ingiusto e offensivo. Lo trovo blasfemo”. “Enzo – sottolinea – si è difeso nel processo e non dal processo. Si dimise da parlamentare e andò ai domiciliari”. Tortora, iscritto ai radicali, fu eletto europarlamentare nel 1984. Nel 1985, in seguito alle accuse, poi rivelatesi infondate, di traffico di droga e camorra, si dimise. “E quando – prosegue Silvia Tortora – gli chiesero ‘perché lo hai fai?’, rispose: ‘Perché sono un italiano e sto al fianco di gente come me’. E’ banale e volgare accostarsi a lui. Bersluconi è un’altra storia”.
Tortora rimane un emblema dell’errore giudiziario, ma solo, aggiunge, “per gli ultimi, per gli invisivili, per i tanti senza voce: la sua storia dimostra – sottolinea ancora la figlia – che può capitare che una persona perbene si ritrovi in un asituazione come la sua. Ma Enzo la affrontò nel rispetto della legge e del suo popolo. E non si servì in alcun modo del proprio ruolo pubblico. Per questo non ha niente in comune con chi farebbe bene a lasciarlo in pace”.
Ieri su Twitter l’altra figlia di Tortora, Gaia, ha risposto alle parole di Berlusconi con tempestivo post su Twitter: “Ero preparata. Caro Silvio, mio padre era un’altra storia. Un’altra persona. Ognuno risponde alla sua coscienza”. Giornalista di La7, Gaia Tortora ha anche risposto al Cavaliere in diretta tv durante il tg della sera, ribadendo di voler fare questo appunto “nel massimo del rispetto, quel rispetto che andiamo tanto cercando”.
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