Roma, 11 ago. (LaPresse) – La situazione di tensione in molti Paesi arabi “ha come risultato degli scontri ferocissimi, vite umane e spargimenti di sangue, che abbiamo tutti sotto gli occhi con il relativo esodo estivo e non solo, molto più disperato, perché mette insieme chi fugge dalla guerra, chi fugge dalla povertà”. Lo ha detto la ministra degli Esteri, Emma Bonino, a Radio Radicale. “Per esempio – ha aggiunto Bonino – tutto il flusso che avviene tramite le frontiere sud, poco controllabili, della Libia. Sono persone che fuggono dalla guerra e dalla povertà, sudanesi, nigeriani. Si accumulano una serie di motivazioni, anche diverse”, ma tutti “sono alla ricerca disperata di una speranza, di una vita diversa. E per questa speranza, per questo sogno, o anche per questa illusione accettano anche di essere organizzati e sfruttati da veri e propri venditori di morte che hanno organizzazioni molto trasversali”. Una situazione, ha detto la titolare della Farnesina, per la quale non esiste “una soluzione miracolosa”.
“La scorsa settimana – ha concluso Bonino – abbiamo fatto una riunione interministeriale per cercare di essere più pronti ad affrontare l’emergenza che di fatto è qui, che non ha soluzione miracolosa per i milioni in cerca di sbocco e rispetto a decine di migliaia di disperati che riescono ad attraversare questo mare”.
LETTA: EUROPA CAMBI PASSO. Sulla questione degli sbarchi, anche alla luce della tragedia di Catania, dove ieri sono stati trovati i corpi di sei migranti, è intervenuto anche il premier Enrico Letta, che dall’Azerbaijan, dove si trova in visita istituzionale ha espresso il suo “profondo dolore”. “L’Italia – ha detto il presidente del Consiglio – non ha mai fatto mancare l’accoglienza. L’Italia fa e farà sempre la sua parte, però pretende che l’Europa affronti con un altro passo la vicenda dell’immigrazione nel Mediterraneo, che non può essere affrontata con un’attenzione non prioritaria”.
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