Roma, 19 ago. (LaPresse) – E’ conto alla rovescia ormai sulla questione decadenza di Silvio Berlusconi in Senato. La Giunta per le Immunità di Palazzo Madama attende infatti a giorni gli atti difensivi del cavaliere in merito alla conferma della condanna, da parte dell Cassazione, a 4 anni di reclusione per il processo Mediaset. Condanna su cui l’organo parlamentare dovrà esprimersi in merito alla decadenza di Berlusconi dalla carica di senatore. Nella scorsa riunione della giunta il presidente Dario Stefano aveva infatti dato 20 giorni ai legali dell’ex premier di fornire gli atti necessari per la difesa del leader del Pdl. In pratica il termine ultimo dovrebbe essere il prossimo 28 agosto. Mercoledì 4 settembre dovrebbe riunirsi poi l’ufficio di presidenza della giunta per discutere la documentazione, che non esclude una memoria difensiva che lo stesso Berlusconi, riferiscono fonti parlamentari, dovrebbe illustrare personalmente a tutti i componenti.

Il 9 settembre sarà quindi il giorno della relazione di Antonio Augello (Pdl), che dovrà presentare le sue proposte, sia sull’incandidabilità del Cav, e quindi sulla sua decadenza, sia sulla questione della ineleggibilità, avviata già da tempo al Senato. Tutto dovrebbe procedere liscio, ma non è detto. Il presidente Stefano ha infatti richiesto anche l’acquisizione di una serie di documenti, tra cui gli atti concessori e autorizzatori del gruppo Mediaset e le visure camerali riguardanti le cariche sociali nelle aziende ad esso riconducibili, utili per la relazione dello stesso Augello. E proprio su questo punto che il Pdl potrebbe giocare le proprie carte per allungare i tempi. Il relatore infatti potrebbe chiedere il rinvio ad altra seduta per “esaminare con più attenzione” i documenti relativi al processo oppure richiederne di altri per approfondire quelli già arrivati. Insomma benché M5S, Pd e Sel vogliano fare presto e portare la decadenza da senatore di Berlusconi in aula ad ottobre, ci sono diverse “variabili” riferiscono alcuni parlamentari “di cui bisogna tenere conto”.

Qualora, inoltre, la proposta di Augello fosse respinta dai commissari della giunta si dovrebbe dare il mandato a un nuovo relatore, che ricomincerebbe quella trafila già vista. Intanto il cavaliere sempre rinchiuso nel suo fortino di Arcore tranquillizza i suoi con un “io resisto! non mollo”. Ma sulla nota del Quirinale, l’unico commento che manca è proprio il suo.

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