Roma, 20 ago. (LaPresse) – Altro che seduta lampo in aula alla Camera. L’assemblea di Montecitorio è stata convocata oggi per la presentazione e assegnazione del disegno di legge sul femminicidio, portando con sè una serie di polemiche per lo più alimentate dai deputati 5Stelle. In realtà il “mero atto dovuto” è durato quasi due ore, con il presidente Laura Boldrini che non ha mancato di rispondere agli attacchi di questi giorni per aver fatto passare un procedimento simbolico per un ritorno anticipato dei deputati dalle ferie. “La seduta odierna è stata convocata ai sensi dell’articolo 77 della Costituzione – ha spiegato la presidente -. La comunicazione all’Aula è un adempimento espressamente dettato dalla Costituzione, un vero e proprio obbligo istituzionale, che si svolge secondo i principi stabiliti dall’ordinamento, così come si svolgerà l’iter di conversione del decreto legge”. Insomma un dovere e “talune recenti prese di posizione polemiche sulla convocazione odierna sono del tutto artificiose” ha ribadito la Boldrini, rimandando al mittente, i 5 Stelle, le accuse.

E non è finita qui. Pur in soli 104, la seduta di oggi, non è stata vacanziera come si prefigurava, soprattutto nel dibattito. La terza carica dello Stato non si è risparmiata quando nel pieno delle sue funzioni ha dovuto bacchettare prima i deputati grillini, poi quelli leghisti. “Mi dispiace che il livello sia questo – ha risposto Boldrini a Massimo Artini – E’ un atto costituzionalmente dovuto. Se non lo avessimo fatto, avremmo violato la Costituzione. Mi spiace che si ricorra a questi espedienti. Non è segno di maturità”.

Alle accuse di protagonismo lanciate in aula dall’esponente del Carroccio, Nicola Molteni, la presidente ha replicato: “credo che sia assolutamente legittimo. E non c’è nulla di vanto in questo”. A far discutere sono in realtà le assenze, proprio in quei banchi che volevano lavorare senza pausa anche d’estate. Oggi, infatti, solo 23 deputati del Movimento 5 Stelle sono rientrati dalle vacanze. In tutto il gruppo dei grillini conta a Montecitorio 106 parlamentari, molti dei quali evidentemente non hanno ritenuto importante partecipare al “mero adempimento” dell’assegnazione del disegno di legge sul femminicidio.

Tra i più numerosi i deputati del Pd, 42, compreso il segretario Guglielmo Epifani. La Lega era rappresentata da 5 parlamentari, 12 i deputati di Scelta civica, 6 di Sel e 4 del Misto. Solo quattro su 97 anche i deputati del Pdl. E dei quattro (Simone Baldelli, Giovanni Mottola e Elio Palmizio) solo una donna: Eugenia Roccella. Assenti quindi quasi tutte le donne di via dell’Umiltà, da quelle che ricoprono i vertici del partito come la vicecapogruppo, Maria Stella Gelmini, e la portavoce Mara Carfagna, alle ministre Nunzia De Girolamo e Beatrice Lorenzin, quest’ultima in missione come il segretario e titolare del Viminale, Angelino Alfano.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata