Roma, 2 set. (LaPresse) – Tagli ai ministeri, ma anche meno risorse per l’occupazione e per il comparto sicurezza. Sono queste alcune delle coperture che permetteranno l’abolizione dell’Imu, come deciso dal Consiglio dei ministri del 28 agosto, che ha varato un decreto legge in materia.

SCURE SUI MINISTERI, 1 MILIARDO IN MENO. Quasi un miliardo di euro (975,8 milioni) di tagli ai dicasteri. I tagli sono apportati tramite la decurtazione di 35 autorizzazioni di spesa, oltre che a una sforbiciata sui consumi intermedi e sugli investimenti fissi lordi. Nello specifico, i tagli sono così suddivisi: Tesoro (644,80 mln), Sviluppo economico (20,99 mln), Lavoro (1,01 mln), Giustizia (16,72 mln), Esteri (9,45 mln), Interno (32,84 mln), Ambiente (6,80 mln), Trasporti (81,98 mln), Difesa (149,74 mln), Agricoltura (4,10 mln), Salute (7,36 mln).

TAGLI A FS, SICUREZZA E ISPETTORI ANTI EVASIONE. Un taglio di 300 milioni di euro per i fondi destinati a Fs relativi agli investimenti per la manutenzione della rete ferroviaria. Tra le coperture, inoltre, figurano un taglio di 50 milioni di euro per le assunzioni nella Pa e 250 milioni in meno per il fondo per l’occupazione. Tagli anche per gli ispettori anti evasione fiscale e per le assunzioni nel settore della sicurezza.

PARTI SOCIALI: TOLTE RISORSE A LAVORATORI E IMPRESE. “Le iniziative promosse in questi giorni” dall’esecutivo Letta per “assicurare” la governabilità “hanno però sottratto per la loro realizzazione risorse che sarebbero state meglio impiegate per misure più efficaci per il rilancio delle imprese e il sostegno dei lavoratori”. E’ quanto si legge in un documento congiunto di Confindustria, Cgil, Cisl e Uil.

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