Roma, 2 set. (LaPresse) – “Se, come ha detto, Matteo Renzi lavorerà per innovare ma anche per unire e non per dividere, sono pronto a sostenerlo”. L’annuncio di Dario Franceschini arriva dalla festa del Partito democratico di Genova. “Dopo anni di scontri nel centro sinistra – ha spiegato il ministro per i Rapporti con il Parlamento – c’è bisogno adesso di unità”. Un endorsment, quello di Franceschini al sindaco di Firenze verso la guida del Pd, che rischia di spaccare ancora di più il partito, diviso tra chi sostiene il premier Enrico Letta e chi, invece, strizza l’occhio al rottamatore.

LETTA: NON ENTRO NEL DIBATTITO CONGRESSUALE. Da Bled, in Slovenia, dove si trova per partecipare all’ottava edizione dello Strategic Forum, il premier Enrico Letta si tira fuori dalla discussione. “Non entrerò nel dibattito congressuale interno del Partito democratico”, risponde ai cronisti che gli chiedono un commento sull’annuncio di Franceschini. “Il mio impegno oggi – aggiunge il primo ministro – è quello di guidare un governo di larga coalizione, devo essere concentrato al cento per cento su questo compito”.

FINOCCHIARO: RENZI PUNTA A FARE CANDIDATO PREMIER. Anna Finocchiaro, da Genova, ipotizza ancora che Renzi “voglia fare il segretario del Pd” per “fare il candidato premier”. Per questo ruolo, puntualizza, “occorrono doti diverse, le due cose vanno distinte”.

RENZI: VOGLIO RESTITUIRVI IL PARTITO. Dal palco della festa dell’Unità di Bologna, Matteo Renzi spiega di essere candidato alla segreteria “non per vincere, ma per restituirvi il partito” e sognare un Pd “che smetta di chiedere la linea a Roma” per lavorare “sul territorio” con i sindaci.

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