Roma, 25 set. (LaPresse) – Dimissioni di massa se il 4 ottobre la giunta del Senato voterà la decadenza di Silvio Berlusconi dalla carica di senatore. E’ la decisione presa oggi dai deputati e dai senatori del Pdl, confermata in serata durante la riunione dei gruppi nella sala Regina di Montecitorio. I parlamentari hanno consegnato le dimissioni nell mani dei due presidenti del gruppo, Renato Schifani e Renato Brunetta e la decisione è stata accettata da tutti per acclamazione. Una situazione che se si verificasse metterebbe a dura prova la tenuta del governo e costringerebbe Letta a verificarne la fiducia in Parlamento. La scelta dei parlamentari, secondo quanto raccontano alcuni deputati e senatori, sarebbe stata presa questo pomeriggio nel lungo vertice a palazzo Grazioli. Al termine dell’assemblea serale è arrivato anche il segnale del capo dello Stato Giorgio Napolitano. Il presidente della Repubblica, spiegano ambienti del Quirinale, “si riserva di verificare con esattezza l’esito dell’assemblea del Pdl”.
BRUNETTA: NON POSSIAMO LAVORARE CON QUESTO GOVERNO. A proporre la linea dura Renato Brunetta, a metà tra ‘falco’ e colomba’. “Rispetto alla ferita insanabile al senatore Berlusconi e alla democrazia – ha detto davanti ai parlamentari del Pdl – come potremo lavorare in questo governo? Per il 4 ottobre, dobbiamo decidere cosa fare, io coscienziosamente ho già deciso”.
ALFANO: PARTITO STRETTO INTORNO A BERLUSCONI. Per il segretario del Pdl, Angelino Alfano, “siamo un partito che non farà l’errore” di quelli “della Prima Repubblica, perché questo partito non si dividerà, è unito e resterà tale. Perché è stretto intorno al suo leader, al quale è legato dall’affetto, dalla stima e dalla forza degli ideali comuni”.
BERLUSCONI: IN ATTO OPERAZIONE EVERSIVA. Berlusconi è arrivato alla Camera passando per l’ingresso secondario, a riunione già iniziata. “E’ in atto un’operazione eversiva”, ha detto il Cavaliere, spiegando poi che “essere buttato fuori dalla storia per un’accusa così ingiusta e infamante non mi ha fatto dormire per 55 giorni”, “i giorni più duri della mia vita”. Berlusconi ha poi rilanciato la sua fiducia verso la nuova Forza Italia: “Possiamo puntare a tornare ad avere il 36% dei voti” con il rinato partito, “ho buttato il cuore oltre l’ostacolo, proprio come successe nel ’94”.
SANTANCHE’: SE DECADE CAV, DECADIAMO TUTTI. Per la ‘pitonessa’ Daniela Santanché “a differenza della sinistra”, i parlamentari del Pdl sono “uniti come un solo uomo: se Silvio Berlusconi decade dal Parlamento, noi che siamo tutti Berlusconi, siamo tutti decaduti con lui”.
EPIFANI: DA PDL PROVA DI IRRESPONSABILITA‘. Immediata la reazione del segretario del partito democratico, Guglielmo Epifani. “Le decisioni e i toni incredibili usati oggi dal Pdl – ha detto – sono l’ennesima prova di irresponsabilità nei confronti del Paese”. “Il Pdl – ha aggiunto l’ex sindacalista – pensa a sfasciare tutto, a rendere instabile l’azione del governo volta a risolvere i problemi degli italiani. Difficile credere che si possa arrivare a tanto. I cittadini possono verificare ancora una volta chi tra mille difficoltà si adopera per fare e chi invece vuole buttare tutto all’aria”.
PDL: DA EPIFANI PROVOCAZIONI INQUALIFICABILI. Parole, quelle del leader del Pd, che non sono affatto piaciute ai capigruppo Brunetta e Schifani. “In questo momento grave per la democrazia in Italia – ha detto – Epifani insiste con provocazioni inqualificabili”. “Si calmi – hanno aggiunto – e ci lasci il diritto di fare politica senza essere insolentiti”.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata