Roma, 25 set. (LaPresse) – Dimissioni di massa per costringere il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, allo scioglimento delle Camere. E’ questa la linea, quella dei ‘falchi’ del Pdl, che, secondo quanto si apprende, sarebbe prevalsa nel corso del vertice a Palazzo Grazioli tenutosi all’ora di pranzo con Silvio Berlusconi. Le dimissioni, già annunciate dopo la sentenza della corte di Cassazione sul processo Mediaset, che ha confermato la condanna a 4 anni per frode fiscale, erano state proposte in un primo momento immediatamente dopo il voto della giunta per le Elezioni del Senato del 4 ottobre, quando sarà votata la decandenza dalla carica di senatore dell’ex premier. Nel corso della riunione le ‘colombe’ avrebbero tentato di far tornare sui propri passi i colleghi da sempre contrari alle larghe intese, con l’unico risultato che tutti i parlamentari azzurri consegneranno questa sera alle 19 ai capigruppo di Camera e Senato, Renato Brunetta e Renato Schifani, la rinuncia ufficiale alla carica ricoperta.

Secondo quanto riferiscono alcuni parlamentari, il piano sarebbe quello di presentarle stasera e congelarle fino al voto della giunta del Senato, quando in caso di decandeza del presidente, dovrebbero essere ufficilmente messe nelle mani dei presidenti di Palazzo Madama e Montecitorio, Pietro Grasso e Laura Boldrini. Ad averla vinta quindi i falchi, che secondo quanto raccontano alcuni partecipanti alla riunione di oggi avrebbero alzato la voce dopo l’esito dell’incontro tra il segretario Alfano e il capo dello Stato, Giorgio Napolitano. Secondo i ‘falchi’ infatti il vice premier e ministro dell’Interno “terrebbe troppo a questo governo” e alla sua “sopravvivenza”. Ecco allora lo scontro soprattutto ora che con la (ri)nascita di Forza Italia sarebbero libere alcune poltrone di potere.

Una situazione questa che di certo non giova al Cavaliere, che oltre alle beghe di partito e alla tenuta del governo, deve anche e soprattuto pensare ai guai giudiziari. Berlsuconi infatti deve ancora decidere su quale pena accettare, se domiciliari o servizi sociali per scontare la condanna per frode fiscale, e se andare in giunta il 4 ottobre e difendersi personalmente. All’ordine del giorno di questa sera anche la manifestazione a sostegno di Berlusconi per sabato all’Auditorium della Conciliazione. In un primo momento, infatti, era stata prenotata dal partito la sala ma poi la prenotazione è stata ritirata.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata